I gioielli enigmatici e i disegni fantastici di Alessandro Mendini, in mostra a Milano. Piccoli tesori, per un grande designer. Tutte le foto

Alessandro Mendini, punta di diamante del design italiano, è ospite d’onore della Galleria Paolo Curti / Annamaria Gambuzzi & Co di Milano, con un evento speciale, suddiviso in due parti simmetriche. Due corpus di opere nuovissime, diverse nei materiali, nelle tecniche, nell’iconografia, generate dal ceppo visivo e simbolico che anima tutta la produzione di Mendini. […]

Alessandro Mendini, punta di diamante del design italiano, è ospite d’onore della Galleria Paolo Curti / Annamaria Gambuzzi & Co di Milano, con un evento speciale, suddiviso in due parti simmetriche. Due corpus di opere nuovissime, diverse nei materiali, nelle tecniche, nell’iconografia, generate dal ceppo visivo e simbolico che anima tutta la produzione di Mendini. Non i classici oggetti d’arredo, ma una declinazione raffinata, meno conosciuta, del suo talento.
I gioielli, innanzitutto. Tredici monili d’oro, satinati e luminosissimi, realizzati con maestria dalla bottega dei fratelli Rota, orafi vicentini, e ribattezzati Stilemi Enigmatici. Vi si riconosce il tipico alfabeto visivo dell’autore, tradotto in forme essenziali, sintetiche, vagamente organiche, concepite come micro sculture astratte da indossare. Il design è pensato per ottenere un accordo armonico con le curve e i movimenti del corpo, mentre l’aura che li avvolge è tutta in questo riferimento a scritture segrete, segni archetipici, forme mitologiche all’origine del mondo, da cui si dischiudono significati misteriosi. Come piccoli nuclei di energia e di lucentezza, gli amuleti di Mendini evocano esperimenti alchemici ed elementi di antiche formule magiche.

Mendini, Mostro 20,  2014,pastelli a cera, pennarelli, penne biro e matite colorate, cm 35x25

Mendini, Mostro 20, 2014,pastelli a cera, pennarelli, penne biro e matite colorate, cm 35×25

A completare il progetto espositivo ci sono, sull’altro fronte, i disegni. Realizzati su cartoncini 35×25 cm, con pennarelli, penne biro e matite colorate, i Mostri mescolano elementi molteplici, spesso lontanissimi, in un pastiche postmoderno che amplifica l’idea del repertorio visivo, del frammento, della mescolanza e della rielaborazione creativa: dentro ci sono i pittori naif dell’Amazzonia, gli espressionisti e i simbolisti, il cubismo, Savinio, la decorazione cinese e una galleria di segni ed utopie personali.
Tra flusso di coscienza, auto esplorazione ed esercizio metodico, Mendini ha partorito i suoi Mostri mantenendo una griglia rigorosa: nell’arco di circa tre ore, ogni domenica pomeriggio del 2014, si è dedicato a questa attività esplosiva e insieme meditativa. Tirando fuori fantasie, accenti grotteschi, euforie compositive. Nell’attesa dell’opening, fissato per il prossimo 27 novembre, vi anticipiamo un’ampia selezione di immagini.

– Helga Marsala

Paolo Curti / Annamaria Gambuzzi & co.
Via Pontaccio 19 – Milano
www.paolocurti.com

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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