Italiani in trasferta. Salvatore Arancio e il suo giardino tropicale, a Parigi. Memorie dall’epoca coloniale, tra esotismo e romanticismo
Italiano sì, ma anche molto abituato alle trasferte. Nel senso che in Italia, Salvatore Arancio, non vive più da anni, nonostante ci torni non di rado, per lavoro o per un salto nella natia Catania. Londinese d’adozione, arruolato da tempo nella squadra della gallerista romana Federica Schiavo, impegnato in progetti espositivi presso centri d’arte e musei internazionali – […]
Italiano sì, ma anche molto abituato alle trasferte. Nel senso che in Italia, Salvatore Arancio, non vive più da anni, nonostante ci torni non di rado, per lavoro o per un salto nella natia Catania. Londinese d’adozione, arruolato da tempo nella squadra della gallerista romana Federica Schiavo, impegnato in progetti espositivi presso centri d’arte e musei internazionali – a breve una residenza in Messico, con una mostra conclusiva alla Kunsthalle di Winterthur, nel 2016 – Arancio è adesso di scena a Parigi, presso Ygrec, gli spazi espositivi dell’Ecole Nationale Supérieure d’Arts de Paris-Cergy. La sua personale “The Hidden”, prima mostra prodotta per un’Istituzione pubblica in Francia, è il risultato di una precedente residenza presso il Centre des Récollets a Parigi, nel corso dell’autunno 2013. In quell’occasione iniziò a studiare il Jardin d’Agronomie Tropicale, situato in prossimità di Nogent-Sur-Marne, luogo affascinante in cui si fondono memoria, scienza e natura, per un concentrato romantico di reperti legati alla storia moderna di Francia.
Realizzato alla fine dell’Ottocento, questo lussureggiante parco mostrava ai parigini varie testimonianze della produzione agricola, della flora e del paesaggio delle colonie francesi: Indocina, Africa, Tunisia. Un tempio dell’esotismo, concepito come una grande villa con dei padiglioni nazionali (Marocco, Congo, Guyane, etc) e una serie di ambienti tipici perfettamente ricostruiti. Di tutto questo resta ampia traccia, in una cornice di decadenza e insieme di celebrazione dell’antico, tra edifici ridotti in rovine e lo spettacolo di una vegetazione che cresce rigogliosa, tutt’intorno.
L’incontro con un luogo come questo è stato decisivo per Salvatore Arancio, da sempre esploratore attento alle relazioni manifeste o sotterranee tra paesaggio e identità dei luoghi, latitudini geografiche e attitudini antropologiche, utopie e nostalgie, narrazioni collettive, codici estetici e letterature scientifiche.
“The Hidden” ricostruisce gli ambienti del Jardin d’Agronomie Tropicale, lasciando emergere con accostamenti poetici e accorgimenti scenici la vena malinconica, il senso di straniamento e la percezione di una fine infinita e progressiva, propri di un paesaggio impossibile. Un labirinto di frammenti, memorie, reperti naturali e artificiali, in cui il tragico e l’esotico, l’autentico e il rimosso si incontrano, sui bordi della storia.
– Helga Marsala
Salvatore Arancio, The Hidden
Fino al 13 dicembre 2014
Parigi – 20, rue Louise Weiss
www.ensapc.fr/ygrec
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