Paris Photo e l’editoria. Tra i vincitori del Book Awards c’è anche un italiano. Nicolò Degiorgis trionfa con un reportage su Islam e immigrazione
Terzo giorno d’apertura, per Paris Photo, la fiera più importante sulla fotografia in ambito internazionale. Annunciati ieri, 14 novembre, i vincitori della competizione “Paris Photo Book Awards”, indetta con la partnership diAperture Foundation. Per la sezione “First Photobook”, il libro vincitore annunciato è The Hidden Islam del fotografo Nicoló Degiorgis, edito dalla bolzanese Rorhof, la […]
Terzo giorno d’apertura, per Paris Photo, la fiera più importante sulla fotografia in ambito internazionale. Annunciati ieri, 14 novembre, i vincitori della competizione “Paris Photo Book Awards”, indetta con la partnership diAperture Foundation.
Per la sezione “First Photobook”, il libro vincitore annunciato è The Hidden Islam del fotografo Nicoló Degiorgis, edito dalla bolzanese Rorhof, la cui concezione inizia a partire da un viaggio nel Nord-Est italiano. Su una mappa, che campeggia sulla copertina del libro, sono segnati i luoghi di culto della religione Islamica sbocciati in quella zona d’Italia; l’autore punta ad evidenziare la dicotomia esistente tra il modo in cui viene percepito l’Islam, dall’esterno, e la sua identità reale, andando a cercare tracce ed elementi nei luoghi topici di incontro e di preghiera: le moschee. Le facciate sono fotografate in bianco e nero – ad indicare il carattere di non luogo – e rappresentate asetticamente, come espressione di una marginalità urbana, spesso dal carattere periferico e industriale. Le immagini a colori, invece, catturano le persone raccolte in preghiera, ritraendo la forza e la potenza evocativa di una cultura, quella islamica, ben lungi dall’essere compresa in Italia.
Per la sezione “Photobook of the year” il vincitore è Immaginary Club del fotografo Olivier Sieber, edizioni GwinZegal, BöhmKobayashi; anche quest’ultimo prende le mosse da un viaggio, stavolta attraverso l’Europa, gli Stati Uniti e il Giappone, alla ricerca di immagini e ritratti dei giovani che popolano gli ambienti underground delle metropoli, frammenti di una sottocultura consumata tra concerti e angoli di strade, quasi in un unico e non ben definito movimento globale. Una galleria di ritratti di giovani, accomunati dalla voglia di distinguersi dalla massa e insieme di essere gruppo, acquisendo codici e linguaggi alternativi.
“Photography Catalogue of the Year”, sezione introdotta a partire da questa edizione, la spuntano I due cataloghi The Production Line of Happiness e Printed in Germany di Christopher Williams, pubblicati da The Art Institute of Chicago, Buchhandlung Walther König e David Zwirner Gallery.
Due volumi separati, ma perfettamente complementari. Il primo – il catalogo dell’omonima esposizione tenutasi all’Art Institute of Chicago e al MoMA – contiene relativamente poche foto, ma include un’ampia panoramica sulle scelte curatoriali, stralci di testi, vecchi comunicati stampa, oltre che escursioni didattiche, inserendo un utile elenco delle “regole basilari per progettare un catalogo”. Il secondo tomo è un testo spesso,composto da una moltitudine di pagine bianche ed immagini, spinte verso il margine interno, che debordano o si ripetono, senza menzione ad alcun testo, al di fuori delle parole “Printed in Germany”, sul fondo.
Infine una menzione speciale per Photobook of the Year al libro di Photographs for Documents di Vytautas V. Stanionis, edito da Kaunas Photography Gallery.
– Claudia Brivio
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