Torino Updates: pubblico internazionale e persone interessanti da tutto il mondo. Uber fa esordire il suo servizio in città in corrispondenza con Artissima. Abbiamo intervistato gli autisti
Come ogni anno a Torino ecco la taxi poll. Il nostro piccolo artigianale sondaggio tra i tassisti del capoluogo piemontese per percepire l’importanza che la settimana dell’arte contemporanea ha sulla vita anche e soprattutto economica della città. Chi meglio dei tassisti, infatti, si rende conto dei flussi, degli spostamenti, delle abitudini e della provenienza e […]
Come ogni anno a Torino ecco la taxi poll. Il nostro piccolo artigianale sondaggio tra i tassisti del capoluogo piemontese per percepire l’importanza che la settimana dell’arte contemporanea ha sulla vita anche e soprattutto economica della città. Chi meglio dei tassisti, infatti, si rende conto dei flussi, degli spostamenti, delle abitudini e della provenienza e nazionalità delle persone ospiti a Torino in questi giorni?
Questa volta il Taxi Poll è stato un po’ particolare e si è trasformato più che altro in un Uber Poll. La multinazionale californiana ha infatti scelto – significativamente – i giorni di Artissima per sbarcare (tra le solite polemiche) a Torino. Lo ha fatto esclusivamente con la formula UberPop, quella più osteggiata dai tassisti ufficiali perché trasforma potenzialmente qualsiasi cittadino in tassista: basta scaricare la app e, tra l’altro, si hanno le prime tre corse praticamente gratis.
“Uber ha deciso di inaugurare a Torino in questi giorni perché qui è la settimana dell’anno dove c’è il pubblico per loro più interessante, una clientela molto internazionale” ci conferma un autista. “Effettivamente” prosegue un suo collega “nella giornata di oggi sto portando solo italiani a lingotto ma nei giorni precedenti il tasso di stranieri era superiore all’ottanta per cento delle corse che ho fatto“. Prevedibile, ma quali sono le nazionalità più presenti? E dove si dirigono? “Vanno soprattutto al Lingotto e poi si fanno accompagnare la sera alle varie feste. Da dove vengono? Davvero da tutto il mondo. Mi è capitato un curatore portoghese che vive da anni a New York e parla perfettamente italiano. E poi gente dall’Olanda, ancora dagli Stati Uniti e addirittura dalla Norvegia“. “Invece a me” ci dice un altro neo-affiliato ad Uber “è capitata una cosa strana: ieri ho portato ad Artissima tanta gente, ma erano tutti quanti tedeschi! Solo oggi finalmente tre signore italianissime, anzi piemontesi“.
Insomma una conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, di come la città di Torino cambi profondamente come frequentazioni durante la settimana dell’arte. E di quanto sia impattante la presenza di pubblico internazionale. Ovviamente i benefici non vanno solo ai taxi o all’Uber della situazione, ma a tutto l’indotto economico della città.
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