Capolavori in restauro? Dai musei alle scuole. Al via progetto pilota sostenuto dal Ministero: una tela di Luca Giordano restaurata al Visconti di Roma
Ripartire dalla scuola. Un mantra per Matteo Renzi, quasi una fissazione virtuosa. Nei discorsi e nelle volontà, senza’altro. E nei fatti? Il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, è impegnata nella stesura della sua riforma, con il programma partecipativo La Buona Scuola, arrivato al traguardo lo scorso 15 novembre: quasi 5.000 le proposte e le riflessioni inviate […]
Ripartire dalla scuola. Un mantra per Matteo Renzi, quasi una fissazione virtuosa. Nei discorsi e nelle volontà, senza’altro. E nei fatti? Il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, è impegnata nella stesura della sua riforma, con il programma partecipativo La Buona Scuola, arrivato al traguardo lo scorso 15 novembre: quasi 5.000 le proposte e le riflessioni inviate via web, per un confronto sul campo tra cittadini e istituzioni. In questo quadro, la mannaia dei tagli incombe come una certezza cupa: nel piano di stabilità, in barba alle promesse di potenziamento per il settore, anche la scuola subirà la croce di una rigida spending review. 148 milioni in meno, per il 2015, la maggior parte dei quali caricati sul groppone dell’Istruzione di base e in particolare degli istituti superiori (54,8 milioni). Tagli necessari, orizzontalmente, chiesti a tutti i Ministeri.
Nel mentre, si prova a dare un segnale con progetti e iniziative culturali (diversi in cantiere), nel tentativo di compensare il sacrificio finanziario con un’idea di scuola più sana, vitale e vicina agli studenti: tutto da verificare, naturalmente, a riforma avviata.
Accolta con interesse un’esperienza come quella inaugurata al Liceo Visconti di Roma. L’idea è delle due restauratrici Valeria Merlini e Daniela Storti, autrici di un vero e proprio progetto pilota, applicabile a tutte le scuole d’Italia. La sfida: portare i laboratori di restauro nelle aule. Consentendo agli allievi di assistere alle operazioni di pulitura e recupero di capolavori della storia dell’arte. Un privilegio assoluto. Al di là della quotidiana full immersion tra i libri. “È raro poter vedere un documento storico. Oggi abbiamo di fronte a noi un’opera d’arte. Possiamo toccarla, studiarla, conoscerla. E tutto questo ha un nesso molto preciso con il nostro percorso di studi: latino, greco, letteratura, storia dell’arte. Tutte materie connesse…”. Sono parole di uno studente del Visconti, Valerio Navarra, 18 anni, riportate dal Corriere della Sera.
Valerio è uno dei fortunati che può godersi lo spettacolo: la seicentesca “Disputa di Gesù tra i dottori” di Luca Giordano resterà fino al 28 febbraio 2015 in Aula Magna, dove ogni giorno sarò operativo il team dei tecnici. Acceso libero, naturalmente, per gli studenti, chiamati a sbirciare, contemplare, domandare, capire. Un modo per fare esperienza diretta della vita di un cantiere, ma anche per affinare passione e sensibilità verso le opere d’arte, coltivando una reale educazione al bello. Fatta di prossimità, di analisi, di immersione visiva, oltre che teorica.
Soddisfatto il Ministro Dario Franceschini, impegnatosi ad estendere il progetto ad altre città italiane: le scuole come laboratori di restauro, ma anche – e c’è già un’iniziativa ministeriale in partenza – come micro distaccamenti dei musei. Presto alcuni capolavori delle collezioni italiane andranno in tour tra le scuole. Si comincia con “La Madonna di Costantinopoli” di Mattia Preti, che raggiungerà presto un Istituto di Napoli. Studiare, ma anche guardare, scoprendo così – probabilmente – la voglia di approfondire: la formazione del pubblico museale passa anche e soprattutto da qua.
– Helga Marsala
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