Miami Updates: ancora Art Basel copiona? Per il food la fiera cambia tutto e copia quanto fatto da Frieze. E finalmente si mangia bene

Non è la prima volta che quest’anno pizzichiamo l’edizione statunitense della fiera Art Basel a “copiare” modalità, contenuti e formule delle altre fiere. Niente di male, intendiamoci: le grandi manifestazioni si guardano e le idee circolano, specie quelle buone. Buon segno, anzi, che va a vantaggio di chi – per lavoro o per piacere – […]

Non è la prima volta che quest’anno pizzichiamo l’edizione statunitense della fiera Art Basel a “copiare” modalità, contenuti e formule delle altre fiere. Niente di male, intendiamoci: le grandi manifestazioni si guardano e le idee circolano, specie quelle buone. Buon segno, anzi, che va a vantaggio di chi – per lavoro o per piacere – è forzato a passare tanti giorni all’anno all’interno dei tendoni o dei quartieri fieristici che ospitano queste kermesse. Ma insomma cosa ha rubacchiato Art Basel Miami Beach dopo aver prelevato l’idea della sezione Survay ad Artissima? Parliamo di cibo! Ebbene sì, l’argomento dell’offerta di cibo nelle fiere d’arte, un argomento a cui di tanto in tanto dedichiamo qualche piccola nota dalle nostre corrispondenze fieristiche in giro per il mondo, non è a quanto pare soltanto una nostra fissazione.
Quest’anno Art Basel Miami Beach ha cambiato tutto riguardo all’offerta gastronomica ed è andata sul terreno che fino ad oggi è stato soprattutto proprio di Frieze e che tante volte vi abbiamo raccontato sia per l’edizione britannica sia per quella americana della fiera newyorkese. Art Basel ha sostanzialmente abbandonato la formula che vedeva la somministrazione di cibo offerta esclusivamente dagli anonimi bar del Convention Center dove è ospitata ed è passata al modello Frieze, ovvero selezione di realtà gastronomiche interessanti e curiose in giro per la città, loro organizzazione in una simpatica food hall e buon appetito a tutti. Il successo di Frieze riguardo a questo modello deve avere affascinato gli organizzatori di ABMB che hanno replicato la formula addirittura sdoppiandola: sul lato settentrionale del padiglione c’è il North Market, sul lato meridionale il Mercado do Sur così da interpretare le due anime – anche mangerecce – che ogni visitatore incontra a Miami: la cucina nordamericana e quella latina. Cibo buono e, udite udite, prezzi onesti. Oltre che un ambiente divertente, piacevole, simpatico. E tante occasioni per i visitatori per scoprire insegne interessanti poi da andare a provare in città.

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Redazione

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