Nuove architetture sacre. Ecco la chiesa di Reiulf Ramstad Architects, in Norvegia. Nel segno della bellezza e della qualità contemporanea
Mentre in Italia, pochi mesi fa, Bergamo tagliava il nastro di una nuova architettura sacra, la chiesa dell’ospedale PG23, orientata a un rigore e un’eccellenza contemporanei, con tanto di interventi d’artista all’interno, in Norvegia procedevano i lavori per un’altra importante chiesa, concepita secondo parametri architettonici attuali e di alto livello. Si tratta della Community Church […]
Mentre in Italia, pochi mesi fa, Bergamo tagliava il nastro di una nuova architettura sacra, la chiesa dell’ospedale PG23, orientata a un rigore e un’eccellenza contemporanei, con tanto di interventi d’artista all’interno, in Norvegia procedevano i lavori per un’altra importante chiesa, concepita secondo parametri architettonici attuali e di alto livello. Si tratta della Community Church di Knarvik, situata nella costa occidentale norvegese, a nord di Bergen, e progettata dallo studio di Oslo Reiulf Ramstad Arkitekter. Vista mozzafiato e posizione centralissima, per una comunità locale che, nella chiesa cittadina, trova non solo il proprio luogo di culto, ma uno spazio di ritrovo per attività sociali e culturali.
L’imponente struttura trova ritmo e forza grazie alla forma riconoscibile, svettante, razionale e geometrica, e a un’articolazione dei corpi principali – guglia, santuario e cappella -secondo un’intersezione di tre piani sghembi, con tre livelli diversi per le coperture. Il materiale dominante è il legno – la scelta è ricaduta su un pino chiarissimo – in linea con la tradizione norvegese, per un effetto di grande leggerezza, accresciuto dalla sequenza modulare delle vetrate rettangolari, che riflettono la natura intorno.
Pianta rettangolare e due livelli in tutto: quello superiore riservato alle attività di culto, quello sottotante destinato a uffici e spazi di ritrovo. Una sorta di “piazza” interna collega i due piani, in un unico movimento fluido, grazie a una scala collocata nell’atrio. Finestre alte e strette, che da lontano diventano eleganti fenditure, e un rosone circolare, assolutamente minimale.
Una chiesa, dunque, che diventa un landmark importante per il territorio: bella, contemporanea, armonizzata col paesaggio e pensata nell’ottica di un dialogo virtuoso tra dimensione spirituale, culturale e comunitaria.
– Helga Marsala
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