Ristoranti di museo. Buone notizie dal Whitney di New York. Il nuovo museo di Renzo Piano aprirà a maggio con uno chef d’eccezione: Michael Anthony della Gramercy Tavern

In questi giorni in cui entra nel vivo il riassetto dei principali musei statali italiani a margine della riforma del Ministero della Cultura, il dato – vero o falso poco importa, importa che sia verosimile – emerge più volte e viene citato da parecchi organi di stampa: la somma dei ricavi dei nostri musei equivale […]

In questi giorni in cui entra nel vivo il riassetto dei principali musei statali italiani a margine della riforma del Ministero della Cultura, il dato – vero o falso poco importa, importa che sia verosimile – emerge più volte e viene citato da parecchi organi di stampa: la somma dei ricavi dei nostri musei equivale al ricavo non del Metropolitan Museum di New York, bensì del solo ristorante del Metropolitan Museum di New York. Una proporzione spaventosa che da una parte dà il senso della pochezza del nostro sistema culturale che non riesce a tradurre in reddito un patrimonio invece ricchissimo, dall’altra segnala l’importanza che oltreoceano (ma anche oltralpe e oltremanica) rivestono servizi come la ristorazione, enormemente trascurata da noi.
Ce ne dà conferma un altro museo newyorkese, il Whitney, con più di cinque mesi di anticipo sull’apertura della sua nuova sede di Meatpacking District. La nuova struttura realizzata da Renzo Piano a cavallo della celebre High Line sarà inaugurata il 1 maggio del 2015, ma già da oggi si sa non solo chi gestirà il ristorante (gli stessi ristoratori che gestivano la somministrazione nel building storico di Madison Avenue, l’USHG – Union Square Hospitality Group di Danny Meyer), non solo l’insegna del ristorante principale (Untitled, anche qui non si cambia rispetto all’attuale situazione), ma anche il nome e cognome dello chef: niente meno che Michael Anthony, ovvero lo chef che da otto anni – ovvero da quando prese il testimone dall’altrettanto famoso Tom Colicchio – guida la cucina della Gramercy Tavern, forse uno dei ristoranti più affidabili e golosi di tutta Manhattan.
Il ristorante Untitled manterrà nel nuovo edificio lo stesso nome attuale, ma cambierà molto rispetto allo stile gastro-pub che ha oggi. Sarà qualcosa di molto più completo, magari più orientato a pranzi e cene lunghi e rilassati rispetto che ad un pasto veloce. Per quest’ultima fascia di clientela il Whitney è infatti attrezzato con lo Studio Caffè, all’ottavo piano. Tutte articolazioni che scopriremo nel corso di questo 2015, l’anno del nuovo Whitney.

whitney.org
www.gramercytavern.com

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Redazione

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