Sarà Jochen Volz il curatore della 32esima Biennale di San Paolo. Lo storico dell’arte tedesco già al lavoro per la rassegna prevista per il 2016
Al termine di un lungo incontro con il board of trustees della fondazione, il ri-eletto presidente Luis Terepins ha annunciato il nome del curatore della 32esima Biennale di San Paolo. La scelta, peraltro attesa, è ricaduta su Jochen Volz (1971, Braunschweig, Germania), e arriva dopo una serie di dialoghi tra la direzione della Fondazione Biennale […]
Al termine di un lungo incontro con il board of trustees della fondazione, il ri-eletto presidente Luis Terepins ha annunciato il nome del curatore della 32esima Biennale di San Paolo. La scelta, peraltro attesa, è ricaduta su Jochen Volz (1971, Braunschweig, Germania), e arriva dopo una serie di dialoghi tra la direzione della Fondazione Biennale e diverse personalità della cultura brasiliana. “La sua vasta esperienza delle realtà biennali”, ha sottolineato il presidente Terepins, “maturata all’interno di differenti varietà di piattaforme dell’arte contemporanea, combinata alla sua postura etica e professionale impeccabile, hanno reso Volz la scelta perfetta per incontrare le aspirazioni correnti della Fondazione e le sfide che incorreranno nel produrre uno tra i più grandi eventi espositivi in Brasile”.
A febbraio 2015, Volz terrà la sua prima conferenza stampa come curatore della Biennale, annunciando il suo concept del percorso. Nel frattempo, lo storico dell’arte tedesco proseguirà le proprie attività come Head of Programmes alle Serpentine Galleries di Londra e come curatore di uno fra i centri più vasti mai dedicati all’arte contemporanea: Inhotim nel Minas Gerais, di cui è stato direttore artistico dal 2005 al 2012.
Oltre ad essere stato co-curatore della 53esima Biennale di Venezia nel 2009, assieme a Birnbaum, nel 2006 ha partecipato alla curatela della 27esima Biennale di San Paolo, realizzando un omaggio speciale a Broodthaers.
Ma è attraverso la lente creata dagli spazi di Inhotim, che Volz ha avuto modo di costituire luoghi indipendenti e, allo stesso tempo, dedicati ad alcuni fra i maggiori artisti contemporanei, come Adriana Varejão, Dominique Gonzalez-Foerster, Doris Salcedo, Doug Aitken, Helio Oiticica, Lygia Pape, Matthew Barney, Rirkrit Tiravanija e Tunga. Senza dimenticare che ha contribuito, come curatore, a realizzare mostre come quella di Olafur Eliasson a San Paolo, al 17esimo Festival Sesc Vídeobrasil (2011); The Spiral and the Square alla Bonniers Konsthall di Stoccolma (2011); la Aichi Trienniale di Nagoya, in Giappone (2010) e la Bienniale di Lione in Francia (2007).
– Ginevra Bria
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