Bologna Updates: le nove migliori opere museali esposte tra gli stand. Arte Fiera Museum e la tradizione italiana del Novecento
Non è un segreto per nessuno che in fiera la pittura la faccia da padrona: in particolare, le gallerie che si occupano di “moderno”, cioè di arte del Novecento, principalmente italiana, costituiscono insieme un’offerta davvero eccellente quest’anno, con opere e allestimenti di carattere museale. Mai come quest’anno, infatti, i maestri degli anni Venti e Trenta […]
Non è un segreto per nessuno che in fiera la pittura la faccia da padrona: in particolare, le gallerie che si occupano di “moderno”, cioè di arte del Novecento, principalmente italiana, costituiscono insieme un’offerta davvero eccellente quest’anno, con opere e allestimenti di carattere museale. Mai come quest’anno, infatti, i maestri degli anni Venti e Trenta sono presenti con quadri importanti e prestigiosi. Ecco una selezione, infatti, realizzata anche grazie al contributo e ai suggerimenti di Michele Dantini: dal Pittore di paesaggio (anni Trenta) di Giorgio de Chirico che trovate da Mazzoleni, a fianco di un bellissimo Chevaucher Marine (1929) del fratello Alberto Savinio, a quello che è forse il dipinto più straordinario e inquietante presente ad Artefiera: l’Autoritratto (1924-’25) sempre di de Chirico, da Torbandena. Il pittore pietrificato, con il corpo di statua, guarda con il viso e gli occhi vivacissimi e amarissimi lo spettatore – sullo sfondo, uno sfocato paesaggio apocalittico.
E poi, Le petit dejeuner (1924) e Il pittore (1931) di Mario Tozzi, insieme alle Donne al sole (1931) di Massimo Campigli da Tornabuoni. E poi gli splendidi Sironi esposti dalla Galleria Cinquantasei: dalle Figure con case (1934) alle grafiche ai tardi dipinti ‘informali’ degli anni Cinquanta. Inoltre, il centenario della nascita di Alberto Burri è l’occasione – oltre che per il monumentale omaggio della Fondazione – anche per le gallerie di esporre opere significative di quello che può essere considerato il più grande maestro del secondo dopoguerra italiano, e che illustrano tutta la sua parabola creativa, dai Catrami ai Sacchi, dalle Combustioni ai Cellotex. Ce n’è per tutti i gusti.
– Christian Caliandro
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