La top 5 del design nel 2014 in Italia. Svetta sempre la Triennale di Milano, fra le novità dei makers e del food design
Difficile esimersi, con l’inizio dell’anno, dalla tentazione di stilare la top five del meglio, in questo caso nel campo del design, visto durante l’anno appena concluso. Senza mettere sul podio singoli prodotti o designer, che da soli non basterebbero ad indicare un cambiamento, abbiamo selezionato iniziative, mostre e movimenti che ci mostrano quale percorso ha […]
Difficile esimersi, con l’inizio dell’anno, dalla tentazione di stilare la top five del meglio, in questo caso nel campo del design, visto durante l’anno appena concluso. Senza mettere sul podio singoli prodotti o designer, che da soli non basterebbero ad indicare un cambiamento, abbiamo selezionato iniziative, mostre e movimenti che ci mostrano quale percorso ha seguito lo scorso anno il design italiano e ci lasciano intravvedere il suo indirizzo futuro.
1 – Il Triennale Design Museum, a cura di Beppe Finessi, “Il Design italiano oltre la crisi. Autarchia, austerità, autoproduzione”, che, attraverso un’attenta analisi e rilettura delle crisi economiche del secolo passato fino ad arrivare all’odierna, dimostra come in periodi di difficoltà il design italiano possa addirittura rifiorire. Ne parla in questa intervista la direttrice del museo Silvana Annichiarico.
2 – La diffusione e la crescita degli e-shop di design che hanno contribuito alla democratizzazione dello stesso rendendolo disponibile e accessibile a un numero di persone sempre maggiore. Nomi? Fra tutti gli italiani Lovethesign, Buruburu e Formabilio…
3 – Ricordando l’imperativo di Bruno Munari “Giocare è una cosa molto seria!”, mettiamo sul podio il design ludico, che viene insegnato ai più piccoli al Muba, il Museo dei Bambini, che nel 2014 ha trovato felicemente sede presso la storica Rotonda della Besana a Milano…
4 – Merita una posizione nella nostra top five anche la Maker Faire di Roma, che nel 2014 con la sua seconda edizione ha confermato il successo della precedente, aumentandolo, ha coinvolto un numero sempre maggiore di maker avvicinandosi così alle cifre del paese promotore (gli Stati Uniti). Da leggere l’intervista al direttore Massimo Banzi…
5 – Spazio nella nostra classifica per il Master in Food Design della Scuola Politecnica di Design e Iulm, che formerà i nuovi progettisti del cibo. In vista dell’evento dell’anno Expo 2015, questa specializzazione sembra ancora più focalizzata sulle opportunità lavorative che si potrebbero presentare in futuro nel campo del design alimentare.
– Valia Barriello
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