Margherita Manzelli a teatro. È lei a disegnare i volti in LUS di Ermanna Montanari, che torna in scena dopo vent’anni con i suoni di Luigi Ceccarelli e Daniele Roccato
“Gianni Celati venne a vedere Luş in un oscuro centro sociale a Ravenna: rimase colpito da quel monologo cantato in dialetto romagnolo, e quando decise di fare il suo film sulle ‘case che crollano’ mi chiamò a recitarlo davanti a un branco di asini. Fui subito entusiasta dell’idea, e per il legame con l’asino, mio […]
“Gianni Celati venne a vedere Luş in un oscuro centro sociale a Ravenna: rimase colpito da quel monologo cantato in dialetto romagnolo, e quando decise di fare il suo film sulle ‘case che crollano’ mi chiamò a recitarlo davanti a un branco di asini. Fui subito entusiasta dell’idea, e per il legame con l’asino, mio animale totem, e per la patafisica verità che solo gli asini possono essere un ‘possibile’ pubblico per il teatro, oggi”: Ermanna Montanari rievoca una delle molte manifestazioni dello spettacolo Luş (Luce), debuttato al Teatro Rasi di Ravenna, storica “casa” del Teatro delle Albe, venti anni fa.
Un allestimento del tutto inedito del concerto-spettacolo LUS è presentato in prima nazionale al Teatro delle Passioni di Modena la sera del 16 gennaio (repliche fino al 25 gennaio). Ermanna Montanari, in scena assieme a Luigi Ceccarelli (live electronics) e a Daniele Roccato (contrabbasso), dà nuova voce al denso poemetto di Nevio Spadoni centrato sulla figura di Bêlda, veggente e guaritrice delle campagne romagnole di inizio Novecento, figura potente di donna vittima dell’ipocrisia del paese “che nell’orgoglioso grido di rivolta contro la codardia degli uomini si permette un maleficio di morte ai danni di un ‘pretaccio’ colpevole di aver disseppellito la madre di lei”.
La collaborazione fra Montanari e Ceccarelli è di lungo corso: tra i molti esiti, vale ricordare almeno lo spettacolo L’isola di Alcina del 2000, valso a Ermanna Montanari il Premio Ubu come “miglior attrice italiana”. Diretto da Marco Martinelli, LUS è un concerto che “racconta, senza raccontare, la magia incantatoria dei suoni, antica come il mondo, incarnata con forza nel nostro presente”, nelle “facce”, malate e istupidite, disegnate ad acquerello da Margherita Manzelli.
– Michele Pascarella
http://www.teatrodellealbe.com
http://www.emiliaromagnateatro.com
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