Angela Vettese a Napoli. Un’altra grande dame dell’arte contemporanea, ospite dei Martedì Critici. Confessioni di una studiosa, per il pubblico del Madre
Di grandi donne ne sono passate diverse, dal salotto itinerante dei Martedì Critici. Spesso artiste, ma anche galleriste e nomi di spicco della critica d’arte, in certi casi con molti anni d’esperienza sulle spalle e con quell’appeal tutto speciale che amalgama saggezza, genialità, sensibilità ed eccentricità. In netta minoranza (purtroppo) rispetto agli uomini. Ma tutte così […]
Di grandi donne ne sono passate diverse, dal salotto itinerante dei Martedì Critici. Spesso artiste, ma anche galleriste e nomi di spicco della critica d’arte, in certi casi con molti anni d’esperienza sulle spalle e con quell’appeal tutto speciale che amalgama saggezza, genialità, sensibilità ed eccentricità. In netta minoranza (purtroppo) rispetto agli uomini. Ma tutte così intense. Solo per citarne alcune: Beverly Pepper, Lorenza Trucchi, Lia Rumma, Bruna Esposito, Claudia Peill, Giosetta Fioroni.
E non poteva mancare, in questo segmento al femminile del celebre ciclo di art-talk, una come Angela Vettese. A proposito di charme, innanzitutto. Splendida cinquantenne, dal 2001 a capo del Corso Magistrale di Arti Visive presso l’Università IUAV di Venezia (Facoltà Design e Arti), dove insegna Teoria e Critica dell’Arte Contemporanea, la Vettese è una di quelle figure magnetiche – amate, corteggiate, qualche volta contestate – che nel sistema dell’arte lasciano un segno proprio. Incarnando il senso del potere in quell’inconfondibile chiave che passa per l’intelligenza. E per la cultura.
L’allure da donna forte, volitiva, quasi algida, tradisce in una maniera singolare la passione e una delicatezza segreta, mischiata con la fermezza e l’autorevolezza intellettuale. Costante, nel suo percorso, la difesa di quella sostanza profonda dell’arte, spesso dimenticata tra le mille luci della macchina economico-mediatica: la storia, la teoria, l’analisi dei movimenti estetici, linguistici, sociologici, che dell’arte stessa sono milieu e impalcatura.
Docente e saggista (da Capire l’arte contemporanea a Art as a Thinking Process, entrambi del 2013, da Artisti si diventa, del 1998, a Si fa con tutto, 2012), ma anche figura chiave di molte realtà istituzionali: Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (2002-2013), Direttrice della Galleria Civica di Modena (2005-2008), Direttrice della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano (2008-2010), co-curatrice del Premio Furla-Querini Stampalia (1993-1996) e della Fondazione Antonio Ratti di Como (1995-2004). Oggi, Angela, che ha concluso nel 2014 un’importante esperienza come Assessore alla Cultura del Comune di Venezia, è membro del Comitato scientifico di Palazzo Grassi-Punta della Dogana e Presidente onorario del Centro di documentazione DOCVA.
Con lei converseranno, dinanzi al pubblico del Museo Madre, Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti, i due mattatori del martedì. Un personaggio che vale la pena ascoltare, a distanza ravvicinata, nell’arco di un incontro senza filtri, né copioni. E sarà un racconto di sé e del proprio viaggio nel mondo del contemporaneo, nella ricerca, nella filosofia e nella pratica dell’arte: dai ricordi di una giovane studiosa, immersa nella temperie internazionale degli anni Ottanta, alle testimonianze a caldo di una signora dell’arte, tra le più preparate e determinate sulla piazza.
Angela Vettese senza veli, a Napoli, per un’altra puntata in rosa dei Martedì Critici.
– Helga Marsala
Martedì Critici
24 febbraio 2014, ore 17.30-19.30
Museo MADRE
Via Luigi Settembrini 79, Napoli
www.imartedicritici.com
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