Ecco Zona Maco, la fiera d’arte per un Messico sempre più centrale nel contemporaneo. Nella Capitale arrivano anche sette gallerie italiane
Se il Messico è da qualche anno pienamente incluso nelle aree di riferimento delle nuove dinamiche del contemporaneo, per il grande dinamismo a livello di artisti, di collezionismo, di fondazioni private e di musei, anche Zona Maco – la principale fiera d’arte del Paese – sta entrando a grandi passi nel novero delle rassegne che […]
Se il Messico è da qualche anno pienamente incluso nelle aree di riferimento delle nuove dinamiche del contemporaneo, per il grande dinamismo a livello di artisti, di collezionismo, di fondazioni private e di musei, anche Zona Maco – la principale fiera d’arte del Paese – sta entrando a grandi passi nel novero delle rassegne che contano sul piano globale. E lo conferma con l’edizione 2015, in programma fra il 4 e l’8 febbraio presso il Centro Banamex di Città del Messico, che si presenta al via con una ricca selezione di 137 gallerie provenienti da oltre venti paesi diversi. Fra le quali debuttano quest’anno Victoria Miro (Londra), Paul Kasmin (NY), Von Bartha (Basilea) e ritorna, dopo qualche anno di assenza David Zwirner (NY). Che si aggiungono ad altri importanti players mondiali, dalla newyorkese Gladstone a Travesía Cuatro, Madrid, oltre ad alcune autoctone – ma con grande respiro internazionale – come Enrique Guerrero e Kurimazutto.
Folta – ed in crescita esponenziale – la pattuglia delle gallerie italiane, sette in totale, quattro delle quali pronte a confermare la presenza dallo scorso anno: Continua da San Gimignano, le milanesi Cardi e Brand New Gallery (questa, peraltro, proveniente direttamente dalla fiera di Los Angeles appena conclusa), e l’inglese-romano Lorcan O’Neill. A loro si aggiungono le altre milanesi Raffaella Cortese e Prometeo Ida Pisani e la fiorentina Eduardo Secci.
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