Ma quante ne fa Rem Koolhaas? Anche l’autore teatrale: va in scena a Milano con la compagnia OHT Delirious New York, “manifesto retroattivo della città di Manhattan” scritto nel 1978
Nel corso del Novecento i rapporti fra architettura e teatro sono stati decisamente frequenti, variegati e fecondi: basti pensare ai molti “teatri totali” degli anni Venti e Trenta, come ad esempio quello progettato da Walter Gropius per Erwin Piscator, uno spazio che si voleva adattabile ad ogni richiesta, “una macchina da scrivere”. Il ribaltamento di […]
Nel corso del Novecento i rapporti fra architettura e teatro sono stati decisamente frequenti, variegati e fecondi: basti pensare ai molti “teatri totali” degli anni Venti e Trenta, come ad esempio quello progettato da Walter Gropius per Erwin Piscator, uno spazio che si voleva adattabile ad ogni richiesta, “una macchina da scrivere”. Il ribaltamento di prospettiva del binomio architettura-teatro proposto da OHT, compagnia che da sempre si muove al confine dei linguaggi tra arti performative e installazione, si intitola Delirious New York, ed è ispirato all’omonimo testo dell’archistar Rem Koolhaas: “Delirious New York è una serie di episodi urbani simbolo del manhattanismo, una teoria inespressa perché troppo ambiziosa: Koolhaas, nel suo manifesto retroattivo di Manhattan, sostiene che la griglia architettonica della città non vada analizzata studiando i palazzi che la compongono, ma indagando la psicologia di chi li ha costruiti. Il pubblico è testimone di un patchwork teatrale d’immagini che irrompono in un libero e personale processo d’associazione affidato alla mente e all’esperienza del singolo spettatore”.
Fondata nel 2008, OHT è una partnership europea che sviluppa progetti interdisciplinari. La sua sede è a Rovereto e i suoi principali collaboratori provengono da Germania, Italia e Austria. Mentre ciascun associato si dedica al proprio campo di ricerca che spazia dall’architettura alla fotografia, dal teatro alla performance, dall’interattività multimediale alla grafica, OHT unisce queste diverse discipline per stimolare la propria ricerca artistica sia dal punto di vista della forma che del contenuto. Il direttore artistico di OHT Filippo Andreatta precisa: “In Delirious New York coesistono quattro persone che, pur parlando la stessa lingua o lingue diverse, non riescono a comunicare fra loro. Eppure continuano a parlarsi, a raccontarsi e a raccontare cercando di ottenere qualcosa da questa situazione senza preoccuparsi troppo di come e basandosi sull’alacrità per soprassedere alla loro incomunicabilità. Lo spettacolo cela un’indagine sul comportamento umano all’interno della città contemporanea”. Nato nel 2009, lo spettacolo è stato ripreso nel 2013 e di recente presentato al Maxxi di Roma. Dal 12 al 15 febbraio è in scena al Teatro Litta di Milano.
– Michele Pascarella
www.oht.tn.it
www.teatrolitta.it
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