Moda, pittura, fotografia, storia dell’arte. Kehinde Wiley e le sue donne qualunque. Dai dipinti di An Economy of Grace ai nuovi scatti fashion

C’è Ena Johnson, 25 anni, studentessa vicina al diploma da infermiera; Candice Stevens, 30 anni, un lavoro al Dipartimento Carcerario di Stato; Shantavia Beale, 23enne, già mamma di due bambini; o ancora Khalidiah Asante, 28 anni, insegnante d’arte e ballerina. Sono le muse ispiratrici di Kehinde Wiley, artista newyorchese noto per i suoi dipinti in cui […]

C’è Ena Johnson, 25 anni, studentessa vicina al diploma da infermiera; Candice Stevens, 30 anni, un lavoro al Dipartimento Carcerario di Stato; Shantavia Beale, 23enne, già mamma di due bambini; o ancora Khalidiah Asante, 28 anni, insegnante d’arte e ballerina. Sono le muse ispiratrici di Kehinde Wiley, artista newyorchese noto per i suoi dipinti in cui convivono suggestioni della storia dell’arte e personaggi del quotidiano, quasi esclusivamente uomini di colore incrociati tra i sobborghi di New York.
Ma stavolta, per Wiley, il soggetto è mutato: primissima esperienza con modelle di sesso femminile, mantenendo il cliché dell’etnia afro-americana ma soprattutto l’estrazione popolare e la passione per l’urban style. Oltre alla cifra artistica di sempre, anche quella invariata: classico e contemporaneo, cronaca e memoria, decorazione vintage,  sontuosità pittorica e immediatezza fotografica.
Le ha pescate quindi girovagando per la città, grazie ad un attento street-scouting: le sue muse temporanee sono diventate i soggetti di An Economy of Grace, progetto fra arte e moda sfornato nel 2012, che ha trasformato delle comuni cittadine in meravigliose grande dame, giusto per il tempo di una posa. Per loro Riccardo Tisci, art director di Givenchy, ha confezionato dei capi d’alta moda: una collaborazione stretta, immaginando un’altra identità per queste improvvisate performer e mannequin. Celebrate con la pittura squillante e preziosa di Wiley, tra sfondi floreali come tappezzerie liberty e pose statuarie, rubate a interni borghesi o racconti mitologici di dipinti noti. Il ciclo è stato esposto, sempre nel 2012, presso la Sean Kelly Gallery di New York.

Kehinde Wiley, Candice Stevens dressed and wrap by the Row - courtesy www.nymag.com

Kehinde Wiley, Candice Stevens dressed and wrap by the Row – courtesy www.nymag.com

Oggi, una seconda tappa, in chiave puramente fotografica. Fra le pagine del New York Mag, Kehinde Wiley ha pubblicato un portfolio con lo stesso format della fortunata serie. Ancora un remake di quadri antichi, rivisitando Jacques-Louis David, Thomas Gainsborough, John Singer Sargent, con scorci di natura romantica o salotti aristocratici. Gli abiti? Anche stavolta il sogno passa per un campionario sfavillante di haute couture: Valentino, Blumanrine, the Row, Emilio Pucci, Chloé, Rodarte, Armani, Erdem, Michael Kors. Immagini fuori dal tempo, intelligentemente ambigue, per una galleria di volti calati nella parte e sovraccarichi di make up, nel contrasto fra gioielli principeschi e tatuaggi, abiti moderni e ambientazioni d’epoca, pose classiche e acconciature folli. Mentre quei ritratti su tela di nobildonne bianche, firmati da grandi pittori europei, lasciano il posto a un nuovo gineceo metropolitano: pelle d’ebano, storie qualunque e una bellezza sfuggente, tutta da decifrare.

– Helga Marsala

 

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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