Tre artiste italiane, a Berlino. Esperienze individuali proiettate nel sociale: al Kreuzberg Pavillon Rebecca Agnes, Stefania Migliorati e Ivana Spinelli
Tutti e tre i progetti messi in mostra hanno origine da riflessioni affini legate alla sfera privata, per poi via via svilupparsi in un’approfondita indagine che evidenzia dinamiche definibili di relazione. Tre artiste italiane con studi a Berlino, assecondando un generoso processo di condivisione spontanea di idee ed interessi, espongono tre lavori recenti con opere […]
Tutti e tre i progetti messi in mostra hanno origine da riflessioni affini legate alla sfera privata, per poi via via svilupparsi in un’approfondita indagine che evidenzia dinamiche definibili di relazione. Tre artiste italiane con studi a Berlino, assecondando un generoso processo di condivisione spontanea di idee ed interessi, espongono tre lavori recenti con opere fortemente connesse alla capitale tedesca: la mostra si intitola Topophilias, e si inaugura sabato 14 febbraio – alle 20 – al Kreuzberg Pavillon. Rebecca Agnes, Stefania Migliorati e Ivana Spinelli non sono nuove a queste tematiche: più volte hanno affrontato nelle loro ricerche artistiche concetti che ruotano intorno l’accoglienza e l’alterità, trasponendoli in opera d’arte in modo del tutto originale.
Rebecca Agnes accoglie degli amici nella sua casa di Berlino precisamente dal giugno 2008 al 30 marzo del 2013, chiede loro di fare dei disegni nel Guest book, di scrivere ricordi, sensazioni, impressioni, messaggi riguardanti il loro soggiorno e la loro esperienza berlinese. I disegni sono successivamente ricamati a mano, a filo d’erba, e trasposti su stoffa, un atto di riappropriazione delle tracce da loro lasciate nella sua casa. L’opera si origina dal vissuto dell’artista e dalle variazioni delle condizioni abitative relative alla gentrificazione in atto nei quartieri centrali della città di Berlino, in quanto l’appartamento del Mitte più grande e con una camera in più per gli ospiti è stato lasciato in seguito a ristrutturazione e conseguente aumento dell’affitto. Dunque un’esplorazione cognitiva dello spazio che parte da un’analisi emotiva.
Lo stesso processo è evidenziato nel lavoro di Stefania Migliorati, Geografie Domestiche: serie di 10 fotografie lavorate a computer e stampate su carta acquerello. Su ogni fotografia viene ritratta una pianta che è stata regalata all’artista dagli ospiti in visita al suo appartamento tedesco, di conseguenza il ritratto della pianta è in concordanza al ritratto della persona che ha donato la pianta. Ogni opera delinea un tracciato informativo. Indicando i nominativi e i luoghi di nascita degli ospiti, il binomio del vegetale, il paese d’origine e l’indirizzo della nuova locazione si esaminano le compromissioni dell’habitat, seguendo le tracce lasciate dalle cronologie dei vegetali e i percorsi delle persone. Un procedimento di mappatura esperienziale definito dall’elaborazione delle nozioni coinvolte nel corso dell’addomesticamento vegetale causa il confluire graduale di vicende remote nella trasformazione di entità interdipendenti.
Cannot see all è il titolo dell’installazione di Ivana Spinelli, composta da un disegno eseguito a matita e inchiostro di china, ed elementi scultorei gettanti nello spazio. L’opera scaturita da una lunga osservazione di cellule di radici e da un minuzioso studio di neurobiologia vegetale fa emergere la complessità di un micro mondo con abilità intellettive che entra in osmosi tra il suo interno e l’ambiente esterno. L’artista tende ad evidenziare il nesso con l’attitudine dell’essere umano all’approccio e alla predisposizione verso l’altro, e gli organismi cellulari che si contaminano tra loro e danno vita a nuove particelle di vita. Il tratto dei disegni a volte sfuggente vuole in realtà evidenziare quei minimi dettagli propri delle infinite articolazioni che animano il nostro vissuto.
– Zara Audiello
Inaugurazione: sabato 14 febbraio 2015 – ore 20
Gartenstudio, Naunynstrasse 53, 10999 Berlin
http://kreuzbergpavillon.tumblr.com/
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