Diario di una residenza. Da Venezia a Merano, viaggio verso Est dei giovani curatori stranieri alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino
L’ingresso nel secondo dei tre mesi del progetto Residenza per Giovani Curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è segnato dal viaggio ad Est. Dopo aver dedicato a Torino e a Milano il primo mese è arrivato il momento di entrare nel vivo dei viaggi. Prima destinazione: Est. Partiamo per Venezia con l’obiettivo di dedicare il […]
L’ingresso nel secondo dei tre mesi del progetto Residenza per Giovani Curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è segnato dal viaggio ad Est. Dopo aver dedicato a Torino e a Milano il primo mese è arrivato il momento di entrare nel vivo dei viaggi. Prima destinazione: Est. Partiamo per Venezia con l’obiettivo di dedicare il maggior tempo possibile agli incontri con i molti artisti attivi o residenti in città. È interessante notare come Venezia, grazie al suo fascino ma anche al lavoro di una delle accademie più attive in Italia, dello Iuav e della Fondazione Bevilacqua La Masa, sia ancora un centro di attrazione per moltissimi artisti. Passiamo tre giorni tra studi, laboratori e residenze e incontriamo quasi trenta artisti, grazie all’aiuto di Rachele D’Osualdo e Caterina Tognon, sentinelle attive sul territorio e aiuto fondamentale nell’organizzazione delle nostre giornate di studio/lavoro.
Dopo Venezia il viaggio prosegue con una breve tappa a Rovereto dove visitiamo il Mart, le sue mostre, il suo impressionante archivio storico e incontriamo Denis Isaia, vero punto di riferimento per la zona. Quindi ci spostiamo a Bolzano, centro di una delle scene più interessanti e “internazionali” dell’intero panorama dell’arte contemporanea italiana: qui il sistema è strutturato da un museo di livello internazionale (Museion), diverse realtà no-profit all’avanguardia per ricerca e programmazione (ar/ge kunst, lungomare), molti studi di artisti e associazioni a loro dedicate (Krone, Kuensterblund) oltre a studi di grafica e design (Studio Mut). Da Bolzano a Merano la strada è breve, quindi decidiamo, prima di scendere a Trento a vedere la Galleria Civica, di dedicare una giornata a questa città in cui lavorano diversi artisti e in cui si trova un centro per l’arte contemporanea ricavato nello spazio tra due case: Kunst Meran. La nostra tappa a Est non sarebbe stata così densa e interessante senza il fondamentale aiuto di Filippo Andreatta (OHT) che ci ha introdotto alla scena della performance in questa regione che vede un suo punto di eccellenza nelle attività della Centrale Fies.
Stanchi per il viaggio ma pieni di energie positive derivanti dagli stimolanti incontri fatti, torniamo a Torino dove ci attende una settimana fitta di appuntamenti a cominciare dalla visita a Casa Mollino, un autentico gioiello cittadino chiave per raccontare molti dei fenomeni più attuali dell’arte contemporanea italiana. Seguendo gli interessi delle curatrici in residenza dedichiamo molto tempo ad alcune delle realtà no-profit più interessanti come il Progetto Diogene, ideato e gestito da artisti, con un fantastico progetto di residenza all’interno di un tram o Il Piccolo Cinema, cine-club aperto liberamente al pubblico diretto da Gianluca e Massimiliano De Serio. Uno degli incontri più interessanti è quello con le curatrici del collettivo a.titolo con cui parliamo di performative curating (tema al centro dei recenti studi delle curatrici straniere) ma che loro sperimentavano in Italia già dalla fine degli anni ’90. I giorni torinesi si concludono con un piovoso pomeriggio insieme a Guido Costa, uno dei galleristi più significativi per la scena artistica della città, vero punto di riferimento per la ricerca soprattutto riguardo al cinema sperimentale degli anni ’60 e ’70 in Italia (un tema dimenticato dalla critica) e con lo studio Friends Make Books, uno dei pochi a stampare con la tecnica risograph.
Durante la settimana abbiamo anche l’opportunità di fare una veloce puntata a Genova: la città ligure merita una tappa e decidiamo quindi di dedicarvi un giorno nel tentativo di costruirci un’idea della sua realtà artistica. Decidiamo di focalizzarci, oltre agli incontri con alcuni degli artisti attivi su questo territorio su tre “eccellenze” genovesi: uno spazio istituzionale (il Museo di Villa Croce), uno spazio no-profit (Chan Project Space) e una galleria (Pinksummer). Ora destinazione Firenze: nel prossimo articolo il report completo del viaggio nel Centro Italia.
– Lorenzo Balbi (curatore del progetto)
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