Londra: fa discutere il monumento equestre di Haacke per il Fourth Plinth in Trafalgar Square. Solo il sindaco rifiuta di leggervi un riferimento politico
A caval donato non si guarda in bocca, ma nel caso del Gift Horse di Hans Haacke non c’è alcun bisogno di controlli approfonditi: a questo cavallo in bronzo si contano le ossa, letteralmente. La scultura, installata sul Fourth Plinth di Trafalgar Square lo scorso 5 marzo, più che un monumento equestre è in effetti […]
A caval donato non si guarda in bocca, ma nel caso del Gift Horse di Hans Haacke non c’è alcun bisogno di controlli approfonditi: a questo cavallo in bronzo si contano le ossa, letteralmente. La scultura, installata sul Fourth Plinth di Trafalgar Square lo scorso 5 marzo, più che un monumento equestre è in effetti la riproduzione del solo scheletro di un equino.
Niente cavaliere, e neppure muscoli e manto sono rimasti alla povera bestia; è poco definirla malnutrita – come si legge sulla stampa britannica –, ma a quanto pare ci vuole ben altro per scalfire l’aplomb anglosassone.
Garbato tocco finale alla provocazione, l’artista tedesco – ma residente negli Stati Uniti – ha provvisto la statua di un semplice nastro sull’anteriore rialzato del cavallo. Costituito da LED, sul fiocco è possibile leggere in tempo reale l’andamento delle azioni sulla Borsa di Londra.
Molti hanno intepretato l’opera come una condanna del mondo della finanza, alla luce delle politiche di austerity promosse in Europa a causa dell’ultima recessione. A tal proposito, Haacke ha dichiarato di aver risposto con la sua opera a una teoria dell’economista settecentesco Adam Smith, citata spesso in anni recenti: secondo quest’ultimo, colui che persegue i propri interessi arreca beneficio anche alla società, “spinto da una mano invisibile a promuovere un fine che non era stato previsto dalle sue intenzioni”. Il monumento sarebbe quindi un invito a riflettere sugli effetti sociali del mercato, ha spiegato Haacke al Guardian. L’artista rifiuta comunque di fornire un’intepretazione univoca della statua: “Stimola paragoni, ma non voglio stabilire io secondo quali linee queste connessioni vanno fatte”.
Altre letture sono già state date, in effetti. La più originale è forse quella del sindaco di Londra, Boris Johnson. Politico apertamente favorevole alla City, ha voluto leggere nelle “magnifiche strutture tubolari” dell’opera un richiamo alla metropolitana londinese, ovvero a quella rete infrastrutturale che tanta parte sta svolgendo nella ripresa economica della città. In questo caso, persino Haacke ha ammesso che la lettura di Johnson è “bizzarra”.
Sembra proprio che gli inglesi avessero recepito meglio l’enorme gallo blu Hahn/Cock di Katharina Fritsch, installato sul plinto nel luglio del 2013, nonostante il riferimento involontario alla Francia e la palese diversità dell’animale scelto. Perché, in fin dei conti, 150 anni fa proprio la statua di un cavallo avrebbe dovuto portare in groppa Guglielmo IV, su quel Fourth Plinth rimasto invece vacante.
– Caterina Porcellini
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