Iacurci e 2501 a Torpignattara, ultime firme per il progetto Light up Torpigna! Due nuovi murales appena sfornati a Roma. Le prime foto
Ultima fase per il progetto capitolino “Light up Torpigna!”, intervento multiplo per Torpignattara, promosso dall’Associazione Wunderkammern e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo di Roma Capitale. La sfida: accendere una luce nuova nel quartiere, sfruttando la potenza delle immagini e regalando un altro volto a strade sconosciute, a edifici qualunque, a scorci […]
Ultima fase per il progetto capitolino “Light up Torpigna!”, intervento multiplo per Torpignattara, promosso dall’Associazione Wunderkammern e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo di Roma Capitale. La sfida: accendere una luce nuova nel quartiere, sfruttando la potenza delle immagini e regalando un altro volto a strade sconosciute, a edifici qualunque, a scorci di città degradati, invisibili, marginali, che la street art – come ormai sistematicamente avviene a Roma – reinventa e riqualifica, restituendoli ai residenti ma anche allo sguardo del mondo.
Dopo i primi due wall giganti, firmati da Sten Lex e dal francese Ludo, portati a termine a metà febbraio 2015, ecco svelati i nuovi due lavori. Agostino Iacurci, presenza costante tra le strade di Roma, selezionato per un gran numero di commissioni pubbliche e private, torna con questa ennesima superficie immaginativa, prova di superba abilità tecnica, senso del colore e utilizzo intelligente dello spazio: Clear Sky on the Pink House si spalma sull’intonaco rosa di una casa di Via Oddi, su cui si innestano ritagli di cielo azzurro saturo, lasciando che una fila di personaggi – nel suo tipico stile illustrativo – scandisca il rettangolo fantastico. Uccelli, nuvole e i volti a metà di chi, al di là del muro, guarda verso l’orizzonte, articolando e contraddicendo i rapporti tra interno ed esterno, tra realtà e immaginazione, tra spazio abitativo e spazio del sogno.
Tutt’altro segno per Jacopo Ceccarelli aka 2501, altra figura di spicco della scena italiana, con importanti esperienze in giro per il mondo e una fusione tutta sua tra spiritualità buddista, controcultura street, studio analitico delle superfici, simbolismi mistici e iconografie arcaiche. Torna anche qui, in questo angolo di Roma, la sua firma personalissima rappresentata da linee ondulate e parallele bianche e nere, che saturano l’immagine come impronte, livelli chiaroscurali, estensioni a fisarmonica di forme plastiche, texture sinuose. Per Assonometria del cerchio, lavoro che si sviluppa in verticale sullo stabile della scuola Manzi, al Pigneto, 2501 abbandona qualunque riferimento figurativo, per scegliere unicamente il piano dell’astrazione. Il fulcro visivo è il cerchio giallo – unico punto di colore – che sormonta l’immagine e da cui si sviluppa la dinamica geometrica dell’intera struttura. Grande rigore compositivo, per un artista che si colloca a pieno titolo nel panorama della nuova astrazione pittorica internazionale.
– Helga Marsala
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