Independent punta all’Europa. Dopo quella newyorkese dal 2016 la fiera d’arte contemporanea più rampante sulla piazza aprirà una filiale a Bruxelles
A pochi giorni dalla chiusura della sesta edizione della fiera newyorkese più intraprendente e agguerrita, si diffonde la notizia che ad aprile del prossimo anno Independent varcherà l’Oceano, destinazione Bruxelles. Fiera d’arte contemporanea alternativa, flessibile e fresca – nonostante abbia in parte limato la libertà delle origini, come dimostra la recente introduzione di un ticket […]
A pochi giorni dalla chiusura della sesta edizione della fiera newyorkese più intraprendente e agguerrita, si diffonde la notizia che ad aprile del prossimo anno Independent varcherà l’Oceano, destinazione Bruxelles. Fiera d’arte contemporanea alternativa, flessibile e fresca – nonostante abbia in parte limato la libertà delle origini, come dimostra la recente introduzione di un ticket d’ingresso di 20 dollari -, per la sua nuova filiale europea – che giunge dopo l’edizione autunnale, sempre a New York – non poteva che prediligere la capitale belga, vibrante e promettente centro mitteleuropeo per la art community internazionale, con una buona base di collezionisti e un museo interamente dedicato all’arte moderna e contemporanea, in cantiere per il 2017. A Bruxelles, Independent ha già trovato alloggio nel centro storico cittadino, in un edificio degli anni Trenta di più di 4 mila metri quadri, che fu negozio di mobili, poi contenitore per la collezione d’arte della deceduta banca belga Dexia e ora sede di attività promosse dal Ministero della Cultura. L’altra vetrina sarà un ampio spazio espositivo nella zona di Rue de la Régence, corrispettivo locale del quartiere Chelsea di New York per densità di gallerie e luoghi per l’arte. Independent dovrà sgomitare tra le altre due fiere di casa, la versione belga di Affordable Art Fair e soprattutto la consolidata Art Brussels, a cui Independent deve un grazie per il contributo decisivo dato a quel clima urbano stimolante e ricettivo che ha attirato le attenzioni del direttore della fiera americana, Laura Mitterand.
– Marta Pettinau
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