L’architetto svizzero Angela Deuber vince la terza edizione dell’arcVision Prize – Women and Architecture. Tre le menzioni d’onore, e un premio speciale Expo oriented
Dopo la brasiliana Carla Juaçab e la portoghese Ines Lobo, per il 2015 l’arcVision Prize – Women and Architecture, il premio internazionale di architettura al femminile per il sociale istituito da Italcementi Group, raggiunge la Svizzera. L’architetto Angela Deuber (1975), formatasi presso il Politecnico di Zurigo e di base a Chur (Coira), nel Cantone dei […]
Dopo la brasiliana Carla Juaçab e la portoghese Ines Lobo, per il 2015 l’arcVision Prize – Women and Architecture, il premio internazionale di architettura al femminile per il sociale istituito da Italcementi Group, raggiunge la Svizzera. L’architetto Angela Deuber (1975), formatasi presso il Politecnico di Zurigo e di base a Chur (Coira), nel Cantone dei Grigioni, è emersa tra le ventuno finaliste provenienti da sedici paesi diversi, in rappresentanza di tutti i continenti. A convincere la giuria, formata, anche quest’anno, solo da donne attive in diversi ambiti professionali e sociali, è stato l’orientamento con il quale la Deuber, tra le più giovani in lizza nel 2015, si colloca nel panorama internazionale: “Riconosciamo nel suo lavoro nuove direzioni per l’architettura che al tempo stesso condensano con successo gli aspetti importanti per la ricerca strutturale della costruzione e dell’uso dei materiali, insieme al coinvolgimento e all’impegno per un decisivo ruolo sociale delle donne architetto”.
“Mi auguro davvero che questo premio sia visto anche come un modo per incoraggiare un maggiore numero di progettiste – le mie colleghe – a fornire il loro contributo all’architettura in ogni parte del mondo”, ha dichiarato la vincitrice che ha ricevuto cinquantamila euro, da convogliare in parte verso iniziative progettuali con finalità sociali a sua scelta, oltre alla possibilità di condurre un progetto di ricerca e un workshop di due settimane presso i.lab di Bergamo, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi. Tre architetti hanno poi ricevuto la menzione d’onore: si tratta della sudafricana Kate Otten, impegnata nella pratica professionale con contesti legati alla memoria del suo paese, come nel caso della riconversione di una prigione di epoca vittoriana nel museo della Commission on Gender Equality e attiva anche nella promozione dell’ architettura al femminile, della thailandese Patama Roonrakwit, particolarmente indirizzata alla soddisfazione dei bisogni primari delle classi più povere, ad esempio con le abitazioni temporanee destinate alla località turistica di Pang-nga colpita dallo tsunami del 2004 e all’indiana Samira Rathod, nei cui progetti è costante la cura verso i dettagli e la ricerca di materiali innovativi. A Paula Nascimento, direttrice di Beyond Entropy Angola e progettista del Padiglione dell’Angola a Expo 2015, va il premio speciale WE_Women for Expo.
– Valentina Silvestrini
http://www.angeladeuber.com/
http://www.arcvision.org/
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