Lo Strillone: l’eclissi di sole e la marea del secolo a Venezia sul Corriere della Sera. E poi Gabriele Finaldi, Egitto, soprintendenze
“Gli oceanografi francesi prevedono che nella baia di Mont Saint-Michel il mare raggiunga i 14 metri d’altezza, l’equivalente di un palazzo di cinque piani”. Studiosi in fibrillazione in vista dell’eclissi solare prevista per la mattina del 20 marzo, che darà spettacolo per un paio d’ore a partire dalle 9.30 e scatenerà un altro fenomeno già […]
“Gli oceanografi francesi prevedono che nella baia di Mont Saint-Michel il mare raggiunga i 14 metri d’altezza, l’equivalente di un palazzo di cinque piani”. Studiosi in fibrillazione in vista dell’eclissi solare prevista per la mattina del 20 marzo, che darà spettacolo per un paio d’ore a partire dalle 9.30 e scatenerà un altro fenomeno già battezzato “marea del secolo”. E a Venezia, notoriamente soggetta e molto colpita dall’acqua alta? Il fenomeno sarà molto affievolito, assicura il Corriere della Sera: si prevedono 75 centimetri, appena 20 centimetri in più causati dall’eclissi. E sempre il Corriere riporta la notizia che era già nota da qualche settimana, ma solo ieri è stata ufficializzata: Gabriele Finaldi, origine italiana e cittadinanza britannica, è il nuovo direttore della National Gallery di Londra. “Assumerà il nuovo incarico dal prossimo 17 agosto e lascerà Madrid, dove dal 2002 era direttore aggiunto al Prado”.
“L’Egitto va a pezzi ma non ti preoccupare”. Sembrano parole attualissime, legate alle infinite turbolenze politico-sociali che ormai da un lustro sconvolgono il nordafrica: e invece risalgono a qualche migliaio di anni. È La Stampa a pubblicare il gustosissimo scambio di messaggi fra un padre e un figlio, scribi reali nell’antico Egitto, conservato a Torino: “scambi affettuosi, raccomandazioni e lavate di capo, sullo sfondo di uno dei periodi più tumultuosi nella storia dell’antica civiltà. Si mandavano messaggi affettuosi, interminabili voti augurali, saluti e abbracci. Si raccomandavano prudenza, si rassicuravano sulla loro salute e su quella dei loro cari”. “Le soprintendenze non spariscono”: ad assicurarlo con una lettera a La Repubblica è l’Ufficio stampa del Mibact, rispondendo a un articolo di Mina Gregori pubblicato ieri. “La riduzione dei dirigenti imposta dalla spending review non ha determinalo la ‘scomparsa’ di soprintendenze: aver ridotto il numero di dirigenti, accorpando le soprintendenze per le belle arti con quelle per il paesaggio, non comporta alcuna soppressione o riduzione delle strutture a presidio del territorio”.
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