Lo Strillone: l’Isis ora si accanisce contro l’antica città di Hatra sul Corriere della Sera. E poi Colosseo sfregiato, Tamara de Lempicka, Michelangelo
Bollettino di guerra quotidiano: i bulldozer dell’Isis ora abbattono l’antica città di Hatra. Il Corriere della Sera aggiorna sul nuovo scempio perpetrato nell’Iraq settentrionale, dove hanno lavorato a lungo anche gli archeologi italiani: “Hatra fu parte dei regni assiri, di quello di Alessandro il Grande, ma soprattutto e stata la capitale dell’impero iraniano dei Parti, […]
Bollettino di guerra quotidiano: i bulldozer dell’Isis ora abbattono l’antica città di Hatra. Il Corriere della Sera aggiorna sul nuovo scempio perpetrato nell’Iraq settentrionale, dove hanno lavorato a lungo anche gli archeologi italiani: “Hatra fu parte dei regni assiri, di quello di Alessandro il Grande, ma soprattutto e stata la capitale dell’impero iraniano dei Parti, nei primi due secoli dopo Cristo, il suo momento di maggior splendore. Dopo fu dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità”. “Sfregiano il Colosseo e scattano un selfie, denunciate due turiste Usa”. È La Repubblica a raccontare che “due giovani turiste californiane ieri mattina hanno inciso con una moneta le loro iniziali su un muro in laterizio interno al primo piano dell’Anfiteatro Flavio e poi si sono anche fatte un selfie. Foto ricordo con sfregio. A notare la scena una guida turistica che ha subito avvertito i carabinieri”.
Come Gabriele D’Annunzio, di cui fu amica e amante, al Vittoriale, anche lei “seppe costruirsi una ‘vita inimitabile’, frutto della sua fantasia sbrigliata, di un savoir-faire appreso in gioventù nei salotti dell’aristocrazia di San Pietroburgo e di una prodigiosa capacità di autopromozione”. Lei chi? Tamara de Lempicka, di cui Il Sole 24 Ore presenta la vasta rassegna a cura di Gioia Mori in programma a Torino a Palazzo Chiablese dal 19 marzo. “Trafugata in Vaticano lettera di Michelangelo. Già chiesto il riscatto”. Sembra la trama di un art-thriller buono per Dan Brown, e invece è tutto vero: è Il Messaggero a raccontare di un ex impiegato che si presenta al cardinal Comastri e promette il ritrovamento per 100mila euro. “In Vaticano la storia affiora solo ora e a brandelli, come un relitto spuntato in superficie da chissà quali abissi. II silenzio ha coperto per anni uno strano furto. Tre, quattro, cinque anni o forse più, chissà. Nonostante si tratti di un ammanco clamoroso dai contorni ancora tutti da definire, da capire, da chiarire. Insomma un bel giallo”.
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