Studenti in polemica a Venezia. L’università Iuav taglia gli indirizzi di arti multimediali, moda e teatro: altro che Buona Scuola, in Laguna mancano i fondi
Agitazione tra gli studenti dello IUAV Architettura di Venezia. Che con una serie di azioni performative nel centro storico veneziano, e con una campagna mediatica stringente, ribadiscono il loro risoluto “no” agli effetti della spending review in atto presso l’Ateneo. Insieme alla chiusura del corso di laurea magistrale in “Scienze e tecniche del teatro”, altre […]
Agitazione tra gli studenti dello IUAV Architettura di Venezia. Che con una serie di azioni performative nel centro storico veneziano, e con una campagna mediatica stringente, ribadiscono il loro risoluto “no” agli effetti della spending review in atto presso l’Ateneo. Insieme alla chiusura del corso di laurea magistrale in “Scienze e tecniche del teatro”, altre tre arterie vengono sacrificate: sarà soppresso l’indirizzo “Moda” dal corso di laurea magistrale “Arti visive e moda”, spariranno le “Arti multimediali” del corso di laurea triennale “Design della moda e arti multimediali”, e non ci sarà più “Teatro e multimedia” all’interno della triennale in “Disegno industriale e multimedia”. A tutto questo si aggiunge il ridimensionamento del corso magistrale in “Pianificazione e politiche per la città, il territorio e l’ambiente”. Insomma, si tira la cinghia e gli alunni non ci stanno. Misure necessarie, sembrerebe, per fare fronte a un deficit di svariati milioni.
“L’intenzione di interrompere i corsi di Moda”, ha spiegato Maria Luisa Frisa, direttore del corso di laurea in Design della moda, “avviene a causa di una serie di contingenze legate ai fondi, ma anche al problema dei requisiti minimi: la quota di docenti strutturati che devono insegnare in un corso di laurea e che costringe a rinunciare ai docenti a contratto, fondamentali per i laboratori in quanto professionisti che portano la loro esperienza del mondo del lavoro”. La soluzione? Trovare nuove risorse, essenzialmente.
Nel frattempo, un documento firmato da oltre 450 studenti e consegnato ai docenti, chiede chiarezza sui criteri che hanno orientato i tagli, sull’effettivo stanziamento economico da parte Ministero e sulla mancata azione di promozione degli stessi indirizzi, volta ad aumentare gli iscritti. Un rifiuto netto delle scelte operate dal Senato Accademico. E una richiesta di maggiore attenzione alle esigenze formative delle nuove generazioni, anche in base alle evoluzioni del mercato del lavoro e alla forte competizione internazionale.
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