20 immobili a bando per giovani, start-up e associazioni culturali. La città di Roma mette a disposizione il suo patrimonio

Due bandi, appena pubblicati dal Comune di Roma. Una spinta intelligente all’economia della cultura, del turismo, dei servizi. Misure di cui molte città italiane avrebbero bisogno e che poche hanno l’astuzia di tradurre in processi operativi. Si tratta di venti immobili non abitati, che il Campidoglio destina a imprese giovanili, start up e progetti culturali, […]

Due bandi, appena pubblicati dal Comune di Roma. Una spinta intelligente all’economia della cultura, del turismo, dei servizi. Misure di cui molte città italiane avrebbero bisogno e che poche hanno l’astuzia di tradurre in processi operativi. Si tratta di venti immobili non abitati, che il Campidoglio destina a imprese giovanili, start up e progetti culturali, dando seguito alla  delibera di Giunta n. 219 del luglio 2014. L’equivalenza da cui si parte è quella tra Patrimonio pubblico e bene comune: metterlo a frutto, a condizioni (in parte) agevolate e sulla base di idee vincenti, significa attivare microeconomie locali, dare spazio ai talenti ed alle idee, immaginare una città a misura di intelligenze, di futuro, di sviluppo. Migliorando la qualità del territorio.
Ecco dunque quattordici locali destinati a progetti innovativi d’impresa – settore editoria, viaggi, tecnologia, energie rinnovabili, cinema, grafica, artigianato, etc. – proposti da micro e piccole aziende,cooperative, o lavoratori autonomi, purché si tratti sempre si soggetti giovani (under 40); altri sei sono invece destinati ad attività di tipo culturale, senza limiti d’età.
Cosa occorre fare? Stilare i progetti e presentarli al Comune entro il 12 giugno 2015, alle ore 12. Sperando di superare la selezione dell’apposita commissione, composta da dirigenti e funzionari dei Dipartimenti coinvolti. I migliori accederanno a una concessione di sei anni, rinnovabili per altri sei.

Ignazio Marino, Sindaco di Roma

Ignazio Marino, Sindaco di Roma

La locazione, nel caso delle imprese, è offerta a un canone di mercato, proporzionato al luogo e allo stato di manutenzione: nessuna agevolazione, purtroppo, nemmeno per le start up e i primi periodi d’insediamento – cosa che, proprio nel caso dei giovani e in tempi di crisi, sarebbe stata strategica – per un’operazione che scommette soprattutto sulla riqualificazione del Patrimonio oggi sottoutilizzato. Un vantaggio, per i locatari, resta quello di potersi gestire da soli (dunque in economia) adeguamento e ristrutturazione degli spazi, con relativo storno dalla cifra d’affitto.
Per i sei immobili destinati alla cultura, invece, il canone potrà essere abbattuto fino all’80% rispetto al valore di mercato, anche in relazione ad eventuali lavori di riqualificazione che i nuovi inquilini potranno prendere in carico. Un aiuto importante, per tutti quegli enti morali, associazioni, fondazioni, organizzazioni di volontariato, onlus e altre realtà non profit, che studieranno dei programmi triennali efficaci  “nei settori della produzione e diffusione culturale, artistica e del tempo libero, dell’educazione e formazione, della valorizzazione e promozione del territorio, della promozione della partecipazione ai processi decisionali di quartiere”.
L’iniziativahaanche il meritodi scegliere la via della trasparenza, l’applicazione di chiari criteri di valutazione e la qualità progettuale. Un fatto non scontato, nell’Italia delle clientele, dei finanziamenti a pioggia, degli sperperi e dell’approssimazione. 

– Helga Marsala

Il link per accadere ai bandi

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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