Diario di una residenza. Da Roma a Napoli, nuova tappa del viaggio in Italia dei giovani curatori stranieri in residenza alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino
Nuova tappa del “Grand Tour” delle tre curatrici ospiti del progetto Residenza per Giovani Curatori Stranieri 2015 della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Dopo Firenze e Bologna, Kate Strain, Angelica Sule e Zsuzsanna Stanitz proseguono il vioggio di studio nel centro/sud Italia a Roma, città alla quale abbiamo dedicato diversi giorni fitti di incontri […]
Nuova tappa del “Grand Tour” delle tre curatrici ospiti del progetto Residenza per Giovani Curatori Stranieri 2015 della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Dopo Firenze e Bologna, Kate Strain, Angelica Sule e Zsuzsanna Stanitz proseguono il vioggio di studio nel centro/sud Italia a Roma, città alla quale abbiamo dedicato diversi giorni fitti di incontri e visite. Tra le molte esperienze fatte possiamo distinguere le visite agli spazi istituzionali (Maxxi, Nomas Foundation) le gallerie, sempre molto attive e attente agli artisti giovani italiani (Magazzino d’arte moderna, Federica Schiavo, Monitor, Frutta) e le riviste (Cura e Nero), strumenti fondamentali per “leggere” il sistema dell’arte contemporanea italiana. Roma è stata anche la città in cui abbiamo vissuto alcuni degli incontri con artisti più interessanti e stimolanti: tra questi sicuramente quelli con Cesare Pietroiusti e Lorenzo Romito di Stalker. Ma uno dei momenti che sicuramente rimarranno impressi nella nostra memoria è stato il pomeriggio alla Fondazione Baruchello con Gianfranco Baruchello, Carla Subrizi e tutti i collaboratori. Un viaggio nella vita e nel lavoro di uno degli artisti italiani viventi più interessanti e significativi, con il quale abbiamo potuto parlare delle sue opere vecchie e nuove, vedere insieme il suo studio e la sua immensa bibilioteca, scoprire alcuni degli incredibili aneddoti della sua carriera, della sua produzione artistica e stupirci innumerevoli volte come quando da un vecchio armadio Baruchello ha tirato fuori e ci ha mostrato la valigia di Marcel Duchamp che lui ha ricevuto in dono.
Ultima tappa della nostra trasferta nel centro Italia è stata Napoli, città che ci ha sorpreso per proposte e per effervescenza degli artisti italiani presenti: ci siamo riproposti di dedicarvi più tempo in futuro. In particolare ci è sembrato che il lavoro delle gallerie cittadine (Tiziana Di Caro, Umberto Di Marino, Raucci/Santamaria, T293, Fonti) in cui abbiamo visto interessantissime mostre, molte delle quali dedicate ad artisti italiani, sia lodevole e da valorizzare. Questo ambiente e questa attenzione non può che derivare da una storia cittadina ricca di esperienze fondamentali non solo per il mondo delle gallerie ma anche per l’intera evoluzione dell’arte in Italia, come quella di Lucio Amelio la cui mostra al Madre è stata illuminante in questo senso come il privilegio di poterne discutere con il direttore del museo, Andrea Viliani, in un fondamentale incontro a 360° su Napoli, il suo museo, il suo approccio alle mostre e al rapporto con la città e il pubblico. Un’ultima parola sulla nostra esperienza a Napoli va detta sui molti artisti che “resistono” e che ancora vivono e si confrontano con una città per certi versi molto difficile. Abbiamo incontrato un gruppo di artisti molto attivi e con una ricerca stimolante e per questo desidero ringraziare Federico Del Vecchio che con il suo spazio no-profit Flip è sicuramente il centro del dibattito cittadino.
– Lorenzo Balbi (curatore del progetto)
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