La micro-urbanistica dell’ex Ansaldo. Al via a maggio il recupero dell’area milanese in zona Tortona, firmato da onsitestudio
L’apertura di Expo Milano 2015 non segna battute di arresto nel recupero dell’Ex Stecca delle Acciaierie Ansaldo, i cui lavori di ristrutturazione, come appena annunciato, inizieranno proprio a maggio. Arci Milano, Avanzi, esterni, h+, Make a Cube3, vincitori insieme lo scorso luglio 2014 del bando pubblico per la gestione di circa 6mila mq nell’ambita zona […]
L’apertura di Expo Milano 2015 non segna battute di arresto nel recupero dell’Ex Stecca delle Acciaierie Ansaldo, i cui lavori di ristrutturazione, come appena annunciato, inizieranno proprio a maggio. Arci Milano, Avanzi, esterni, h+, Make a Cube3, vincitori insieme lo scorso luglio 2014 del bando pubblico per la gestione di circa 6mila mq nell’ambita zona Tortona, hanno presentato con il Sindaco uscente Pisapia l’intervento architettonico, affidato ai milanesi di onsitestudio. Per i prossimi 12 anni queste cinque realtà dalla forte impronta multidisciplinare e interpreti, ciascuna secondo la propria identità, di innovazione e trasformazione sociale, sono chiamate ad attivare la rinascita, funzionale e creativa, dell’ex sito industriale, ultimato agli inizi del secolo XX e acquisito dall’amministrazione locale un ventennio fa, con l’intento di incoraggiare iniziative culturali.
Le ex aule industriali saranno recuperate secondo una logica “micro-urbanistica”: seguendo un ritmo urbano si alterneranno volumi di differenti dimensioni collocati in modo da generare una sorta di città, i cui vuoti saranno interpretati come strade e piazze fruibili di giorno e di notte. Gli ambienti interni, concepiti con la volontà di conseguire “l’utilità pubblica attraverso l’azione privata”, saranno destinati a funzioni eterogenee: sono previsti locali per studio e ricerca cui si affiancheranno postazioni di co-working, laboratori, attività commerciali tra cui una libreria, sale prove per attività artistiche, cucine, un cinema-teatro, palchi per presentazioni e perfino serre; nella ex fabbrica opererà un’azienda agricola chiamata a produrre e distribuire ortaggi e verdure.
Presente anche un ostello, fruibile, come residenza, da ospiti e artisti di passaggio, mentre la memoria del luogo sarà restituita in due sale dedicate, al piano terreno. “Un posto unico che potrebbe replicarsi in ogni città del mondo. Un posto che paradossalmente non c’è ancora, ma di cui ogni città avrebbe bisogno. Un posto che nasce a Milano e da Milano si proietta verso il mondo”, proprio a due passi dall’appena inaugurato Museo delle Culture, al centro di una ormai nota querelle tra il progettista David Chipperfield e il Comune.
– Valentina Silvestrini
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