Lo Strillone: Chi pagò il conto dell’ultima cena su Il Giornale. E poi la casa della Sacra famiglia, Linus, Domus Aurea
Si avvicina Pasqua, e i giornali si riempiono di articoli a tema biblico. Il Giornale parla del saggio firmato da Lauretta Colonnelli dedicato all’ultima cena: “cosa mangiò Gesù durante l’ultima cena ce lo dicono le fonti storiche. Ma come mangiò, com’era apparecchiata la tavola, com’era addobbata la sala, quanto costò il cibo (e chi pagò […]
Si avvicina Pasqua, e i giornali si riempiono di articoli a tema biblico. Il Giornale parla del saggio firmato da Lauretta Colonnelli dedicato all’ultima cena: “cosa mangiò Gesù durante l’ultima cena ce lo dicono le fonti storiche. Ma come mangiò, com’era apparecchiata la tavola, com’era addobbata la sala, quanto costò il cibo (e chi pagò il conto), ce lo dicono gli artisti che hanno raffigurato il cenacolo nel corso dei secoli, dalle pitture parietali nelle catacombe romane del II-V secolo fino alle serigrafie di Andy Warhol”. Non si allontana troppo Italia Oggi, che racconta di un archeologo inglese che dice di aver trovato la vera casa della Sacra famiglia sotto la chiesa delle Sisters of Nazareth. Ma il più autorevole archeologo francescano di Terrasanta, padre Eugenio Alliata, l’erede del leggendario archeologo francescano padre Michele Piccirillo, rompe il silenzio e dice la sua, esponendo i suoi dubbi in proposito: “il problema è che sono almeno due i luoghi che pretendono di essere interpretati come luogo della casa dell’infanzia di Gesù: questo delle Suore, dove si trova la ‘tomba del Giusto’ che una tradizione vorrebbe identificare come la tomba di san Giuseppe, e la chiesa francescana di San Giuseppe”.
Linus compie cinquant’anni. È Il Fatto Quotidiano a ricordarlo, annunciando che “domani sarà in edicola con un numero ci sono tutti o quasi i personaggi che da mezzo secolo attraversano le strisce pubblicate nelle pagine della rivista, dai Peanuts di Charles Schulz a Doonesbury a Calvin & Hobbes a Bobo di Sergio Staino e Cipputi di Altan”. Il verde salverà la Domus Aurea: Il Tempo parla del progetto di giardini pensili ad alta tecnologia ideato per proteggere la villa di Nerone. “Il cantiere-pilota è frutto di un’articolata fase di studi teorici, iniziata nel 2011, sul drenaggio, l’impermeabilizzazione e l’alleggerimento della superficie che hanno portato al progetto di un giardino pensile per garantire un futuro sostenibile all’intera area archeologica”.
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