L’opera lirica sul prato. Il Teatro Massimo di Palermo e la Cavalleria Rusticana nel cuore della Kalsa: riqualificare con la cultura?
IL TEATRO FUORI DAL TEATRO Il tema della riqualificazione di periferie e quartieri popolari, attraverso la cultura, è ormai pane quotidiano. La street art in cima, ma anche spettacoli, laboratori, progetti artistici partecipati, attività promosse da associazioni, coinvolgendo negozianti e residenti. Per i disfattisti e i polemisti di professione, tutta fuffa: riqualificare sarebbe “ben altro”, […]
IL TEATRO FUORI DAL TEATRO
Il tema della riqualificazione di periferie e quartieri popolari, attraverso la cultura, è ormai pane quotidiano. La street art in cima, ma anche spettacoli, laboratori, progetti artistici partecipati, attività promosse da associazioni, coinvolgendo negozianti e residenti. Per i disfattisti e i polemisti di professione, tutta fuffa: riqualificare sarebbe “ben altro”, ovvero servizi, rifiuti, mezzi pubblici, edilizia. Che ci sta. Ma i piani restano diversi e complementari.
E allora ben venga, ad esempio, l’ultima iniziativa lanciata a Palermo dal Teatro Massimo – il più prestigioso teatro lirico dell’isola, nonché il più grande d’Italia e uno fra i più maestosi d’Europa – su spinta del Sovrintendente Francesco Giambrone: perché non portare il teatro fuori dalle sue auliche mura, invadendo lo spazio della rete e anche quello della città? È così che un genere elitario come l’opera lirica, frequentata da appassionati e non proprio economica, fa il suo ingresso trionfale nella grande piazza di un antico quartiere arabo.
LA CAVALLERIA RUSTICANA CONQUISTA LA KALSA
Siamo alla Kalsa, in pieno centro storico, là dove sorge l’omonima basilica d’epoca medievale, a due passi dal Teatro Garibaldi e dal meraviglioso Complesso dello Spasimo; zona stratificata, in cui palazzi nobiliari, chiese, rovine monumentali e vecchie case convivono nel dedalo di vicoli, piazzette, strade lastricate. Un quartiere dalla forte connotazione popolare – un tempo assai degradato, oggi parzialmente recuperato – ogni notte meta della movida più alternativa. Qui, sul prato della piazza, domenica 26 aprile è stato installato un maxi schermo per la diretta della “Cavalleria Rusticana”, preceduta da “Le toréador”, ultima produzione del Massimo: i cittadini, muniti di plaid, sedie e tavolini (portati liberamente da casa), hanno potuto godersi lo spettacolo all’ora del tramonto, nel cuore di una Palermo storica, vivissima, precaria, multietnica, letteraria.
Lo spettacolo, trasmesso anche in streaming sul sito teatromassimo.it, ha aperto una finestra inedita in una zona abituata, per lo più, a musica house, camionbar e posteggiatori abusivi, aperitivi pseudo trendy.
Iniziativa intelligente, che – spiega Giambrone – punta a coinvolgere soprattutto zone “popolari, periferiche o disagiate”, con una seconda tappa prevista a settembre e un’altra a gennaio, in occasione del Concerto di Capodanno. Ma l’intenzione è di sperimentare ancora: “Stiamo lavorando a un progetto in cui la prospettiva sarà rovesciata: lo spettacolo fuori, gli spettatori dentro”. E al netto di benaltrismi vari, anche questi sono segnali (nel deserto generale), anche questa è riqualificazione.
– Helga Marsala
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