Mario Airò racconta in video il suo nuovo progetto nello storico giardino di Sant’Alessio all’Aventino, a Roma. Ecco le immagini dalla preview
Un’installazione aerea sospesa a quasi quattro metri di altezza dal suolo, costituita da foglie di magnolia vetrificate disposte nel cielo come uno stormo di uccelli migratori, ordinate lungo un telaio “e libere di ondeggiare armonicamente danzando nel vento”. Che simbolicamente intende rappresentare “il tema dell’abbandono forzato della propria terra d’origine e della perdita/conservazione delle proprie […]
Un’installazione aerea sospesa a quasi quattro metri di altezza dal suolo, costituita da foglie di magnolia vetrificate disposte nel cielo come uno stormo di uccelli migratori, ordinate lungo un telaio “e libere di ondeggiare armonicamente danzando nel vento”. Che simbolicamente intende rappresentare “il tema dell’abbandono forzato della propria terra d’origine e della perdita/conservazione delle proprie radici, divenendo metafora della foglia staccata dall’albero che non cade, non vola, non raggiunge mai terra, resta sospesa assumendo un significato esistenziale universale”.
Questo vuole essere Surplace, progetto ideato da Mario Airò per l’edizione 2015 di Toccare l’arte, “rassegna sensoriale di arte contemporanea per una cultura senza barriere” promossa a Roma dall’Associazione Trait d’Union Onlus. Dopo l’opera di Marzia Migliora nel 2012, un nuovo progetto che richiama poeticamente “le problematiche dei migranti, degli apolidi, degli esuli, ma anche di tutti quelli che non sono omologati nel conformismo che la società impone”. L’installazione è visibile nello storico giardino di Sant’Alessio all’Aventino dal 29 aprile al 10 luglio: Artribune se l’è fatta raccontare nel video dallo stesso artista, mentre nella gallery trovate alcune immagini dalla preview…
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