Salone Updates: design da museo. Molteni festeggia 80 anni fra legno e idee con la mostra alla GAM di Milano: ecco le immagini
“Aristocrarici del legno”: così si definisce la Molteni, azienda familiare fondata a Giussano nel 1934 e che festeggia i suoi 80 anni tra le sale della Galleria d’Arte Moderna di Milano, in quegli spazi ridisegnati da Ignazio Gardella negli anni ’50 e che ben si sposano all’esposizione di prototipi e mobili vintage e non. I […]
“Aristocrarici del legno”: così si definisce la Molteni, azienda familiare fondata a Giussano nel 1934 e che festeggia i suoi 80 anni tra le sale della Galleria d’Arte Moderna di Milano, in quegli spazi ridisegnati da Ignazio Gardella negli anni ’50 e che ben si sposano all’esposizione di prototipi e mobili vintage e non. I pezzi sono 45, l’allestimento è di Jasper Morrison, 80!Molteni è una mostra che ripercorre la storia di un’azienda che ha contribuito, con Angelo Molteni, alla nascita del Salone del Mobile. Il racconto non si snoda in una location vuota e anonima, ma si inserisce tra le collezioni Vismara e Carlo Grassi esposte nel secondo piano della GAM di Milano che, per il primo anno, aderisce alla programmazione del Salone. Se l’apertura è affidata a Carteggio di Aldo Rossi (1987), inevitabile focalizzare subito l’attenzione sui progetti di Gio’ Ponti pensati per la casa di famiglia di via Dezza e che dialogano con una ceramica e un disegno di Picasso: proprio del grande designer, in collaborazione con gli eredi, Molteni sta rieditando in questi ultimi anni alcuni dei pezzi più raffinati (si pensi solo al tavolino D.552.2 e la poltrona D.154.2).
Poi il prototipo della libreria in legno incurvato di Yasuhiko Itoh del 1959, mai messo in produzione, le celebri sedie Aldo Rossi Milano del 1997 e Parigi del 1989, fini ad arrivare alle produzioni più recenti come ad esempio il tavolo Teso di Forster Partners, una lamiera rotonda in acciaio perforata a laser e stirata in modo da ottenere un solido tridimensionale. Tutto si snoda tra i pastelli di van Gogh e Boldini, tra i dipinti di De Nittis e Sironi, tra gli oggetti orientali antichi in una simbiosi tra le collezioni permanenti e quella temporanea. L’accento è ovviamente sul design, sulle tecniche di produzione e i materiali, sull’innovazione perseguita con costanza e sul rapporto con designer – citiamo ancora Luca Meda, Michele De Lucchi, Patricia Urquiola – che hanno reso possibile l’introduzione dell’eleganza nelle dimore di tanti. Noi vediamo tutto nella fotogallery…
– Marta Santacatterina
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