Salone Updates: Martino Gamper cambia look alla boutique di Valextra, in Via Manzoni. Un’installazione tutta nuova
Martino Gamper si sa, lascia il segno ovunque poggi il suo tocco creativo: anche su un prodotto dal netto appeal minimal, puro ed elegante (e così squisitamente da intenditori) come quello di Valextra, il designer altoatesino riesce a imprimere un’enfasi suggestiva, senza snaturarne il concept o sporcarne l’immagine. Già autore di una capsule collection del marchio, Gamper […]
Martino Gamper si sa, lascia il segno ovunque poggi il suo tocco creativo: anche su un prodotto dal netto appeal minimal, puro ed elegante (e così squisitamente da intenditori) come quello di Valextra, il designer altoatesino riesce a imprimere un’enfasi suggestiva, senza snaturarne il concept o sporcarne l’immagine. Già autore di una capsule collection del marchio, Gamper per questa edizione del Salone del Mobile non si limita a intervenire sul solo prodotto, giocando con diversi tipi di pelle e colori. L’azione si estende direttamente al contesto architettonico della boutique di Via Manzoni, con un’installazionesite-specific. È la città a entrare in boutique: Gamper ha ricostruito con nuovi materiali la hall di accesso al negozio, rivisitando l’ambiente con una pavimentazione in tufo (che tanto ricorda la disposizione del pavée lombardo, ma con colori più delicati, tra il giallo e il beige) e con pareti rivestite di pannelli di lana Kvadrat, in omaggio agli interni imbottiti dei bar della migliore Milano d’antan. Nell’installazione, un gioco silenzioso e magnetico tra i prodotti e il contesto viene messo in atto da una serie di magneti che attraggono le borse-pochette alle pareti, sfidando la forza di gravità. Nell’idea architettonica di Martino Gamper per Valextra non sono contemplati scaffali o mensole: il prodotto si presenta da solo agli occhi degli osservatori. È ancora una volta il design, in tutta la sua purezza, ad avere la meglio sul prodotto e ad imporsi nello spazio circostante, in un mix tra estetica, attrazione ed ingegneria del dettaglio.
– Serena Vanzaghi
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