Si chiude a Bologna Live Arts Week IV. Un turbinio di corpi, luci e suoni fra MAMbo ed ex Ospedale dei Bastardini. Immagini e video
Il MAMbo già colpisce il visitatore come una struttura a tratti avveniristica: per sei giorni però Live Arts Week l’ha catapultato in una realtà in bilico tra gli anni Sessanta e la piena contemporaneità. Il buio mescolato a luci accecanti; telecamere diventate autentiche installazioni artistiche; pianoforti ricamati e suoni roboanti: questa esperienza sensoriale si intitolava […]
Il MAMbo già colpisce il visitatore come una struttura a tratti avveniristica: per sei giorni però Live Arts Week l’ha catapultato in una realtà in bilico tra gli anni Sessanta e la piena contemporaneità. Il buio mescolato a luci accecanti; telecamere diventate autentiche installazioni artistiche; pianoforti ricamati e suoni roboanti: questa esperienza sensoriale si intitolava HPSCHD 1969 > 2015: rimando alla celebre composizione musicale dell’artista americano John Cage, in collaborazione con Lejaren Hiller. Gran parte degli elementi costitutivi della composizione sono rimasti gli stessi, senza rinunciare però ad un adeguamento tecnologico molto attuale. Tour artistico completato dall’Ex Ospedale dei Bastardini, dove il meeting tra gli artisti partecipanti si trasforma in un public talk a cui tutti sono invitati, in preparazione degli eventi serali. Slot Machine Music for Four Drifters, installazione sonora dell’americano Adrian Rew, posizionata al centro di una sala vuota, si pone come obiettivo la creazione di un campo di azione ben delineato, all’interno del quale qualunque dinamica temporale è per sempre abolita. Non meno coinvolgente la performance Fronterizo, realizzata da Luca Trevisani, Roberta Mosca e dal duo Sigourney Weaver. Video e suoni, installazioni d’arte e performance dal vivo rendono lo spazio un ambiente in continua evoluzione.
L’artista svedese Markus Ohrn ha introdotto una nuova figura all’interno del sistema cinematografico: il veejay, uno speaker che traduce e racconta a voce la trama dei film, coinvolgendo il pubblico di una baraccopoli della città di Kampala, in Uganda. Danza e cinema, suoni e luci, passato e presente: queste dicotomie si affermano come le protagoniste indiscusse di questa edizione del Live Arts Week di Bologna, guidando lo spettatore attraverso realtà provenienti da tutto il mondo. Un viaggio nel mondo dell’arte a trecentosessanta gradi. Lo riviviamo con un piccolo video-blitz e una ricca fotogallery.
– Anna Fornaciari
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