Torna l’architettura sul palco dei Martedì Critici al Maxxi. Incontro con Franco Purini, teorico e progettista, tra i più grandi architetti italiani viventi
Celebrato a gennaio 2015 dalla Triennale di Milano, con una mostra che indagava funzione e valore del disegno architettonico in pieno evo digitale, Franco Purini di riconoscimenti ne ha collezionati parecchi, nella sua lunga carriera. Un nome di peso, protagonista fin dagli anni Settanta della ricerca architettonica internazionale, è stato tra i principali riferimenti di […]
Celebrato a gennaio 2015 dalla Triennale di Milano, con una mostra che indagava funzione e valore del disegno architettonico in pieno evo digitale, Franco Purini di riconoscimenti ne ha collezionati parecchi, nella sua lunga carriera. Un nome di peso, protagonista fin dagli anni Settanta della ricerca architettonica internazionale, è stato tra i principali riferimenti di quell’“architettura disegnata” che fu terreno comune di un gruppo di teorici e progettisti nati tra gli anni ’30 e ’40: una generazione che guardava al disegno come possibilità di ricerca, di pensiero, di immaginazione, persino come opera compiuta, oltre l’idea univoca della fattibilità e della funzione.
Purini, che è ospite dei Martedì Critici al MAXXI B.A.S.E., intervistato da Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti, dal 1977 si dedica – parallelamente alla sua attività teorica e pratica – all’insegnamento del disegno e della composizione in varie università italiane: tra queste lo IUAV di Venezia e la Sapienza a Roma. I suoi progetti, da cui emerge una singolare forza visionaria, pescano a piene mani da suggestioni del passato, tradotte in chiave contemporanee: dalle architetture mirabolanti di Piranesi fino alla metafisica, passando per il classicismo ed il razionalismo.
Forte il legame con la Biennale di Venezia, a cui partecipò nel 1980, per prendere parte Strada Novissima, il celebre esperimento postmodernista di Paolo Portoghesi; nel 1985 vinse il Leone di pietra per il progetto del ponte dell’Accademia, mentre nel 2006 curò il padiglione italiano in occasione della X decima edizione della Biennale.
Così si raccontava, in maniera assai efficace, Franco Purini, in un’intervista rilasciata nel 2005 a Luigi Prestinenza Puglisi: “Ho compiuto da poco sessantatre anni ma penso che il meglio debba ancora venire. Nella mia attività di progettista e di docente mi è sempre piaciuto mettermi nelle situazioni più difficili perché il rischio mi diverte. […]. Nonostante questa mia inclinazione naturale amo molto anche il costruire, ma a condizione che sia a servizio di un’idea. Sono convinto che l’architettura nasca dalla parola e che, se è valida, produce altra scrittura. Ho capito che nella vita non si vince né si perde. Si vive soltanto, e per vivere bene bisogna fare le cose che ci corrispondono in pieno. Il mio motto è: ‘Ciò che so fare non devo farlo’”.
– Helga Marsala
I Martedì Critici
Franco Purini
28 aprile 2015, ore 18:00-19:30
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni 4, Roma
www.fondazionemaxxi.it
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