Ca’ Venier dei Leoni? È solo per Peggy Guggenheim. Fuori le altre opere esposte a Venezia: gli eredi della miliardaria in causa contro la fondazione di New York
Sarebbe un po’ come dire che Armani crea un abito volgare, che la Ferrari lancia un’utilitaria, che Chanel mette in commercio un profumo puzzolente. Il più classico degli ossimori: come dire che la Peggy Guggenheim Collection di Venezia entra in crisi amministrativo-gestionale. Ma come, non era da sempre la pietra di paragone in termini di […]
Sarebbe un po’ come dire che Armani crea un abito volgare, che la Ferrari lancia un’utilitaria, che Chanel mette in commercio un profumo puzzolente. Il più classico degli ossimori: come dire che la Peggy Guggenheim Collection di Venezia entra in crisi amministrativo-gestionale. Ma come, non era da sempre la pietra di paragone in termini di efficienza e virtuosismo, spesso evocata a confronto dei nostri, scassati musei? E invece potrebbe accadere proprio questo: per iniziativa di Sandro Rumney, uno dei nipoti di Peggy, che ha lanciato una battaglia legale su come la raccolta è gestita, chiedendo che Ca’ Venier dei Leoni venga restituita alla sua configurazione originale.
Proprio oggi, martedì 19 maggio, l’appello contro la Solomon Guggenheim Foundation di New York sarà esaminato a Parigi, dal momento che gli eredi della miliardaria vivono in Francia. Questi ultimi lamentano che nel palazzo del 18mo secolo affacciato sul Canal Grande siano da tempo esposte anche opere provenienti da altre collezioni, cosa che snaturerebbe il lavoro di Peggy. In particolare nel 2013 risultavano esposti 94 pezzi provenienti dalla collezione Guggenheim, al fianco di 75 opere della collezione Schulhof, collezionisti americani. Questo “contrasta con le disposizioni originali che Peggy voleva, e che vanno rispettate dopo la sua morte“, sostengono i querelanti. Se avranno ragione sarà praticamente impossibile per la Peggy Guggenheim Collection di Venezia organizzare le importanti mostre cui ci ha abituati. A meno di non dover attingere esclusivamente dalla, pur eccellente, raccolta di Peggy. Una auto limitazione che nessun museo di questo richiamo si auto impone.
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