Cannes Updates: rumors (e gossip) sul festival al pranzo offerto dal Sindaco al Castello de la Castre. Ecco un paio di video…
Anche questo fa parte dell’atmosfera festivaliera: il pittoresco pranzo, organizzato al Castello de la Castre, a cui ogni anno il Sindaco di Cannes invita tutti gli accreditati al festival. L’iter per accedere al palazzo è semplice, ma strettamente codificato. Si riceve un avviso nella cassetta stampa e bisogna ritirare un invito entro due giorni prima […]
Anche questo fa parte dell’atmosfera festivaliera: il pittoresco pranzo, organizzato al Castello de la Castre, a cui ogni anno il Sindaco di Cannes invita tutti gli accreditati al festival. L’iter per accedere al palazzo è semplice, ma strettamente codificato. Si riceve un avviso nella cassetta stampa e bisogna ritirare un invito entro due giorni prima della data. Senza quello nessun badge può servire a varcare la soglia dell’arco che immette in una corte da favola con vecchiette in abiti d’epoca e archi coi fiori. Un comitato d’accoglienza offre regali agli ospiti (una bottiglia d’olio confezionata per l’occasione, per esempio), che poi si siedono in lunghissime tavolate, apparecchiate con gusto provenzale. Agli ospiti di prim’ordine è riservato l’affaccio sulla terrazza, che dà sul Porto antico e da dove è possibile ammirare tutto uno spettacolare tratto di Costa Azzurra.
Ma i più ingordi si siedono comunque vicino al banchetto, dove un numero non specificato di cuochi riempie piatti con specialità di mare e verdurine saltate alla provenzale. Tutto accompagnato dalla tipica salsa Aioli: una maionese d’aglio, olio d’oliva e purea di patata. Ogni tavolo poi è coperto di baguette fresce e focaccine speziate, di vini e di acque pregiate. Ogni anno il menù ovviamente cambia: in questa edizione, per esempio, è stato presentato un dolcetto di pasta frolla e mandorle con bieta dolce e pinoli caramellati, oltre ai classici cheese cake ai frutti di bosco e le torte alle albicocche sciroppate. In questa occasione non si sa mai vicino a chi si capita, ma tutti sono pronti a raccontare la propria versione del festival a spiegare come hanno lavorato e infine a scambiarsi i contatti col rituale biglietto da visita.
– Federica Polidoro
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