Immagini e video dal Madre, che a Napoli completa la “costruzione” della sua collezione permanente. Ne parlano i direttore Andrea Viliani e i curatori Alessandro Rabottini ed Eugenio Viola
Ultimo capitolo, un percorso si chiude e bilanci e prospettive future si aprono. Ha il sapore di un compimento provvisorio la quarta e ultima puntata di Per_formare una collezione, il progetto in tappe di costituzione della collezione permanente del Madre partito nel 2013 e arrivato oggi a far vivere il museo, dopo lo scempio della […]
Ultimo capitolo, un percorso si chiude e bilanci e prospettive future si aprono. Ha il sapore di un compimento provvisorio la quarta e ultima puntata di Per_formare una collezione, il progetto in tappe di costituzione della collezione permanente del Madre partito nel 2013 e arrivato oggi a far vivere il museo, dopo lo scempio della dispersione post-cicelyniana, di un parterre di più di trecentocinquanta opere. La ratio alla base, documentare l’arte di tutto il mondo attraverso la ricostruzione dell’attività di gallerie e istituzioni del territorio partenopeo – e dunque della sua storia di crocevia globale del contemporaneo – ha sempre convinto, così come avvince la trasversalità di linguaggi e di allestimento, tematica e interdisciplinare piuttosto che piattamente cronologica.
Non riesce a tacere, però, il pungolo della consapevolezza a lungo termine, che teme che la festa duri solo finché non intervenga qualcosa a far cessare la – pur apprezzabilmente economica e sostenibile – strategia del comodato. Insoffocabile vigilanza rafforzata, forse, dall’ancor troppo fresca pena di aver assistito allo stillicidio di un museo che, solo pochi anni fa, perdeva ogni giorno nuove opere, e con esse contenuti e identità. Fino a restare un penoso blank screen. È di questo campanello d’allarme che abbiamo discusso col direttore Andrea Viliani, che oltre a confidarci, coi curatori Alessandro Rabottini e Eugenio Viola, quali ritiene punti di forza o di criticità della collezione, ci offre buoni motivi per tranquillizzare, almeno in prospettiva programmatica, lo stato d’allerta. Precisando che “i comodati vanno interpretati innanzitutto come ipotesi di acquisto e ipotesi di donazione” e affidando in esclusiva ad Artribune buone notizie per il futuro della collezione del Madre…
– Diana Gianquitto
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