New York Updates: dopo la mega sfinge di Kara Walker quest’anno Creative Time porta ancora l’arte a Central Park. Foto e video
Un misto tra un vascello islandese, veneziano e greco che gira in loop nell’Harlem Meer (uno dei tanti laghi di Central Park) con sopra una orchestra che suona una struggente melodia, come l’artista Ragnar Kjartansson ci ha abituato. Inizia così Drifting in Daylight, il progetto di quest’anno del gruppo Creative TIme (sono loro, vi ricorderete, che lo […]
Un misto tra un vascello islandese, veneziano e greco che gira in loop nell’Harlem Meer (uno dei tanti laghi di Central Park) con sopra una orchestra che suona una struggente melodia, come l’artista Ragnar Kjartansson ci ha abituato. Inizia così Drifting in Daylight, il progetto di quest’anno del gruppo Creative TIme (sono loro, vi ricorderete, che lo scorso anno avevano proposto – sempre durante la settimana di Frieze – la gigantesca scultura di Kara Walker in un’ex zuccherificio di Williamsburg) tutto dedicato a Central Park ed alla celebrazione dei 35 anni dalla nascita dell’associazione che si occupa della cura del parco.
Trentacinque anni fa il parco era in condizioni di terribile degrado e pericolo, oggi si trova al massimo del suo splendore, tanto da diventare luogo prediletto per le installazioni d’arte contemporanea (oltre a quelli di Creative Time c’è anche Tatiana Trouvé invitata dal Public Art Fund). Il progetto di quest’anno di Creative Time – supportato da Calvin Klein – è ampio e diffuso. Otto artisti e tanti interventi sparsi lungo la gigantesca area verde che va dalla 110ma strada alla 59esima.
Oltre a Kjartansson che porta a New York la sua barca già vista due anni fa alla Biennale di Venezia, c’è Spencer Finch che ha pensato ad un camioncino che serve gelati soft del colore del tramonto. C’è Alicia Framis che ha posato su una collina una specie di meteorite regolare con una piccola feritoia dove inserire cartoline dedicate al cielo. C’è la performance diffusa di David Levine che a orari prefissati fa mettere in scena a degli attori delle celebri parti di film che sono state girate nel parco. Insomma, un’ode all’area verde urbana più famosa del mondo.
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