Venezia Updates: quando l’arte celebra la rinascita di un’Isola. Approda alla Certosa l’ultima tappa del progetto itinerante di Maria Rebecca Ballestra, ecco com’è andata…
L’installazione permanente ideata da Maria Rebecca Ballestra per l’affascinante Isola della Certosa, nella Laguna a nord di Venezia, è finalmente realtà. Ieri sera, tra un violento acquazzone e un insperato tramonto, Journey into Fragility, a cura di Paola Valenti con il patrocinio della Fondazione Principe Alberto II di Monaco, ha preso possesso di una parte […]
L’installazione permanente ideata da Maria Rebecca Ballestra per l’affascinante Isola della Certosa, nella Laguna a nord di Venezia, è finalmente realtà. Ieri sera, tra un violento acquazzone e un insperato tramonto, Journey into Fragility, a cura di Paola Valenti con il patrocinio della Fondazione Principe Alberto II di Monaco, ha preso possesso di una parte dell’isola, oggi finalmente bonificata grazie al lavoro di Vento di Venezia. Il progetto biennale incentrato sul dialogo concreto tra arte e ambiente ha visto l’artista ligure impegnata in un lungo viaggio che ha toccato dodici diversi luoghi della Terra. Ciascuna tappa è diventata soggetto e tramite di un’operazione creativa innescata dallo studio delle peculiarità ambientali e sociali del luogo ospite. Non è un caso che un progetto ispirato alla Carta per la Terra e per l’Uomo, ideata dal poeta Massimo Morasso, abbia trovato la propria conclusione su un’isola dalla storia complessa, il cui equilibrio ambientale è un prezioso patrimonio da proteggere.
Ex area militare abbandonata per sessant’anni, oggi l’isola sta tornando a nuova vita e l’opera della Ballestra conferma la rinnovata attenzione verso l’identità naturale. La passerella di accesso omaggia i firmatari della Carta attraverso una serie di targhe in acciaio che riportano i loro nomi, mentre, nel cuore dell’area bonificata, dodici calotte dello stesso materiale testimoniano le tappe del viaggio compiuto dall’artista. I nomi delle città raggiunte e la loro distanza chilometrica dall’Isola della Certosa creano un salutare intreccio di legami ambientali e attestano l’importanza del rapporto tra arte e natura. Anche la scelta di presentare l’intero progetto sul catamarano solare PlanetSolar conferma questa tendenza. Prima imbarcazione al mondo ad aver compiuto il giro del globo usando solamente l’energia solare, oggi il catamarano è attraccato sull’Isola della Certosa, ancora una volta esempio di sostenibilità. Pure la carta usata per il catalogo rispetta questi criteri: si chiama Shiro Alga Carta, è prodotta da Favini e sfrutta uno degli elementi più infestanti dell’ecosistema lagunare, trasformandolo in risorsa preziosa.
– Arianna Testino
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