Basel Updates: Statements e Feature, i luoghi giusti per artisti emergenti e mid career dentro Art Basel. Da Zoe Leonard a Georges Adeagbo
Due settori della fiera sono dedicati a artisti emergenti o che meritano di essere riconsiderati sotto una nuova luce. Nella piccola Statement ne vengono presentati 16 che si esprimono con tutti i mezzi creativi; da una parte c’è chi si muove tra denuncia e impegno, dall’altra chi lavora sul linguaggio. Quelli del primo gruppo provengono […]
Due settori della fiera sono dedicati a artisti emergenti o che meritano di essere riconsiderati sotto una nuova luce. Nella piccola Statement ne vengono presentati 16 che si esprimono con tutti i mezzi creativi; da una parte c’è chi si muove tra denuncia e impegno, dall’altra chi lavora sul linguaggio. Quelli del primo gruppo provengono da Africa, Area del Golfo e Cina e sono sostenuti da gallerie attive come The Third Line per Abbas Akhavan, Platform China per Zaho Zaho e Marcelle Alix per Mathieu Kleyebe Abonnenc che era anche a Venezia nel padiglione belga; del secondo fanno parte artisti occidentali come Nicolas Party (Gregor Steiger), Julia Rommel (Bureau) e Kasper Akhoj (Ellen de Bruijne), che cercano la loro strada tra pittura e scultura. Fa gruppo a se’ Nancy Lupo che per altro e’ tra le vincitrici del Baloise Price.
A Feature l’atmosfera si fa più rarefatta e elegante, tendenzialmente monocromatica. Gli stand sono allineati lungo una parete e sono facilmente visitabili anche perché riparati rispetto al grande flusso di visitatori. Raffaella Cortese alterna sulle pareti raffinate fotografie di Zoe Leonard e James Welling, mentre Peres Project propone anche David Ostrowsky; da Arratia Beer è tutto sulla tonalità della juta con le installazioni di Haleh Redjaian e Friedrich Teepe. Riuscita la “stanza” di Georges Adeagbo da Wien Lukatsch che ci proietta in un altro luogo. Eccovi la fotogallery…
– Antonella Crippa
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