Basel Updates: ecco come si deve trattare l’editoria a una fiera d’arte. Art Basel dedica a riviste & C. uno spazio strategico e accogliente, qui le immagini
Già la sezione editoria di una fiera sta via via perdendo senso, ruolo ed appeal: se però la vuoi fare e la devi fare, almeno prova a darle una logica. È questo il ragionamento che vorremmo fare agli organizzatori ed ai direttori di fiera in Italia. L’ultima esperienza nel Belpaese è stata quella di miart, […]
Già la sezione editoria di una fiera sta via via perdendo senso, ruolo ed appeal: se però la vuoi fare e la devi fare, almeno prova a darle una logica. È questo il ragionamento che vorremmo fare agli organizzatori ed ai direttori di fiera in Italia. L’ultima esperienza nel Belpaese è stata quella di miart, per dire, dove magazine e riviste stavano in una intercapedine nascosta e fuori flusso: bisognava proprio volerci passare. Le altre fiere italiane sono più o meno sulle medesima falsariga.
A Basilea le cose sono sempre state molto diverse ma quest’anno hanno assunto una connotazione ancora migliore. La sezione dedicata alle riviste d’arte è ben disegnata, gradevole e posizionata all’inizio del percorso di Unlimited – la sezione dedicata alle opere di grandissimo formato – e già questo la dice lunga. Ma c’è di più: quest’anno i piccoli stand editoriali sono stati disposti attorno ad un gradevolissimo e piacevolissimo bar, pieno di verde, di seggiole e tavolini di design. E tutt’intorno le riviste. Il risultato è un ambiente dove fermarsi, rilassarsi un attimo, sedersi, bersi un caffè e magari – miracolo! – sfogliarsi una rivista, comprarsene una, scoprirne una che non si conosceva. Un display espositivo particolarmente azzeccato che proviamo a riportarvi in queste foto.
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