Italiani in trasferta. Adalberto Abbate espone nel grande giardino di Malkastenpark, a Düsseldorf. Un omaggio all’Italia in pezzi, tra cinismo e malinconia
L’orrore, l’errore, l’ironia e la malinconia. La pozione estetico-politica di Adalberto Abbate cambia proporzioni e sfumature, ma non muta la sostanza degli elementi. Ed è sempre sul filo del sarcasmo, con un piede nell’allucinazione e l’altro nella storia, che l’artista palermitano – reduce da una serie di mostre istituzionali, tra l’Italia e l’estero – porta […]
L’orrore, l’errore, l’ironia e la malinconia. La pozione estetico-politica di Adalberto Abbate cambia proporzioni e sfumature, ma non muta la sostanza degli elementi. Ed è sempre sul filo del sarcasmo, con un piede nell’allucinazione e l’altro nella storia, che l’artista palermitano – reduce da una serie di mostre istituzionali, tra l’Italia e l’estero – porta avanti la sua ricerca, nutrendo con innata vis polemica un immaginario che spazia dal pop al dark, dalla cronaca all’evocazione visionaria, dal realismo alla magia, sempre nel segno di una forte matrice sociale.
“Italienische Reise” è un progetto pensato per il padiglione espositivo del Malkastenpark, a Düsseldorf. Posto incantevole, con quasi 3 ettari di verde in pieno centro, il parco affonda le sue origini intorno alle metà del XVIII secolo, quando il Consigliere per il Commercio Johann Conrad Jacobi acquistò il terreno con la volontà di farne un giardino barocco. Sogno poi completato dal figlio, Friedrich Heinrich Jacobi, che lo trasformo in un vero e proprio parco d’arte. Oggi questo luogo, in cui lo stesso Goethe passeggiò, e che per tradizione è un punto di ritrovo di filosofi ed artisti, è vincolato come bene monumentale e gestito dall’associazione Malkasten. Ricondotto, dopo tre anni di restauri, al suo originario splendore.
Contesto idilliaco, in cui Abbate inserisce le sue immagini apparentemente candide, visibilmente straniate, subdolamente al vetriolo. Il tema è l’Italia. Al centro di un racconto cinico, che illustra – con tanto di sberleffo e ammiccamenti vintage – il volto di un Paese in pezzi. Malato, stanco, crudele, vittima e carnefice insieme.
I grandi collage digitali, stampati su pvc, mettono insieme scene a tema ospedaliero con pagine di quotidiani, utilizzati come bende o fasciature, mentre ritratti di uomini e bambini in pose bizzarre rivivono nell’inquietudine dadaista di qualcosa che non ha più significato: il brand Italia. Nazione divorata dalla cattiva politica e da un’antica cultura del malaffare, da cui la società civile non è certamente esclusa.
Elaborati a partire da vecchie riviste e illustrazioni d’epoca, i lavori di Abbate si radicano nell’attualità: still surreali, al margine di una democrazia incompiuta, incastrati tra leggerezza e insofferenza.
– Helga Marsala
Adalberto Abbate, Italienische Reise
fino al 23 agosto 2015
Malkastenpark, Düsseldorf
http://www.parkhaus-duesseldorf.com/
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