L’avanguardia anti-integralista? In Pakistan passa per le pagine di un fumetto. Così il collettivo Paasban vuole mostrare ai Talebani l’Islam non violento
È un’idea talmente ardita da risultare beffarda, e proprio per questo dirompente. Si fa beffe delle vicende di Charlie Hebdo, delle vignette sataniche danesi o svedesi, della proverbiale iconoclastia dell’Islam più radicale e dell’idiosincresia dimostrata in special modo verso l’ironia affidata al disegno. E proprio a pochi giorni dalla condanna – in Iran – della […]
È un’idea talmente ardita da risultare beffarda, e proprio per questo dirompente. Si fa beffe delle vicende di Charlie Hebdo, delle vignette sataniche danesi o svedesi, della proverbiale iconoclastia dell’Islam più radicale e dell’idiosincresia dimostrata in special modo verso l’ironia affidata al disegno. E proprio a pochi giorni dalla condanna – in Iran – della vignettista Atena Farghadani a 12 anni di carcere, dal Pakistan arriva la notizia che proprio ai fumetti il collettivo Paasban affida la sua lotta al radicalismo dei talebani.
Comic book 'Guardians' to steer young Pakistanis away from extremism from cFrontiers.co on Vimeo.
“Vogliamo dimostrare che si può essere credenti e non violenti“, ha riassunto l’autore dei testi, Gauhar Aftab. Il fumetto è stato lanciato all’inizio della settimana nella provincia del Punjab, la più grande del paese, ma è pensato per viaggiare in tutto il mondo grazie a una applicazione per smartphone – la vedete nel video – che sarà presentata il 10 giugno. “Vogliamo parlare a tutti i musulmani che rifiutano l’estremismo violento, quello praticato da alcuni gruppi che hanno ingannato la nostra fede“. In tre volumi scritti in inglese con la traduzione in urdu, la serie segue la vita di un gruppo di amici del college a cavallo tra modernità e tradizione.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati