A Miami, anche il parcheggio multipiano è di design. Entro agosto 2016, il distretto più creativo della città avrà tante nuove architetture d’effetto
Tra gli anni Ottanta e Novanta, era una zona di soli edifici abbandonati e depositi fatiscenti. Da una decina di anni, quello stesso quartiere di Miami è diventato un concentrato di creatività, design, alta moda e arte contemporanea. E ora tante nuove architetture sono in cantiere per i prossimi mesi. Tra i venti lussuosi ed […]
Tra gli anni Ottanta e Novanta, era una zona di soli edifici abbandonati e depositi fatiscenti. Da una decina di anni, quello stesso quartiere di Miami è diventato un concentrato di creatività, design, alta moda e arte contemporanea. E ora tante nuove architetture sono in cantiere per i prossimi mesi. Tra i venti lussuosi ed originali edifici in progetto per il Miami Design District, ci sarà anche un Museum Garage, che ospiterà store di marchi di lusso al ground floor e un parcheggio multipiano con installazioni di arte e design nelle facciate.
Con la regia dall’architetto Terence Riley, ex capo curatore del MoMA di New York, il Museum Garage avrà infatti cinque appariscenti prospetti, uno diverso dall’altro, firmati da studi di architettura e design internazionali, quali K/R, Keenen Riley, Work AC, Clavel Arquitectos, Nicolas Buffe, J. Mayer H, e Sagmeister & Walsh. Tra le diverse facciate, ce ne sarà anche una “decorata” con vere automobili.
Il nuovo parcheggio andrà a fare compagnia ad un altro car park d’autore di Miami: il 1111 Lincoln Road, progettato da Herzog & de Meuron nel 2008 e terminato nel 2010. In realtà è riduttivo chiamarlo parcheggio: l’edifico in cemento con ampie vetrate e aperture che danno su Miami Beach è multifunzionale con i suoi spazi integrati per l’arte, lo shopping e la vita notturna, assieme ad uffici, unità abitative e aree verdi.
La nuova fase di espansione del distretto sarà completata ad agosto 2016. Entro il 2017, saranno costruiti anche un nuovo complesso residenziale e un hotel che andranno ad aggiungersi alle architetture d’effetto, che già ora contraddistinguono l’area urbana.
– Marta Pettinau
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