Il regista iraniano Jafar Panahi sfida il regime e racconta la sua Teheran dall’abitacolo di un taxi. Il film Orso d’Oro uscirà in Italia il 27 agosto
Applaudito e premiato con l’Orso d’Oro all’ultimo Festival internazionale del cinema di Berlino, Taxi Teheran del regista iraniano Jafar Panahi arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 27 agosto. Il film è un riscatto del cinema – “emozionante, divertente e geniale” – contro la censura e le restrizioni imposte dal regime che impera nel Paese d’origine […]
Applaudito e premiato con l’Orso d’Oro all’ultimo Festival internazionale del cinema di Berlino, Taxi Teheran del regista iraniano Jafar Panahi arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 27 agosto. Il film è un riscatto del cinema – “emozionante, divertente e geniale” – contro la censura e le restrizioni imposte dal regime che impera nel Paese d’origine del suo autore.
Per aggirare il divieto di girare un film, Jafar Panahi ha realizzato il lungometraggio da solo, piazzando la telecamera sul cruscotto del suo taxi e mettendosi alla guida per le vie di Teheran. Dall’abitacolo della sua auto, il regista racconta con amore e delicato umorismo il paese e la sua gente. “Invece di lasciarsi distruggere la mente e lo spirito e di lasciarsi andare, invece di lasciarsi pervadere dalla collera e dalla frustrazione, Jafar Panahi ha scritto una lettera d’amore al cinema” queste le parole di Darren Aronofsky, presidente della giuria dello scorso Festival di Berlino.
Dopo essere stato venduto in oltre 30 paesi e aver riscosso grande successo di critica e di pubblico, in particolare in Francia dove è stato visto da più di 500 mila spettatori, Taxi Teheran sarà distribuito in Italia da Cinema di Valerio De Paolis, già fondatore di BIM. La nuova casa aprirà la prossima stagione cinematografica con il capolavoro di Jafar Panahi, inaugurando un programma che, sino a dicembre, distribuirà in Italia titoli di qualità come i documentari su Ingrid Bergman di Stig Bjorkman e Orson Welles di Chuck Workman, i film di fiction An di Naomi Kawase e Much Loved di Nabil Ayouch .
– Marta Pettinau
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