Stazioni d’Arte. Roma con la nuovissima Metro C vuole copiare e scimmiottare Napoli, ma il tentativo è patetico

Già la notizia era in qualche maniera trapelata nei giorni precedenti, ma oggi, durante le cerimonie di inaugurazione della nuova linea della Metropolitana, il sindaco di Roma ha confermato la scelta: “le fermate della Metro C saranno dotate di opere d’arte, la prima stazione dove interverremo ospiterà l’enorme calco che è servito a realizzare la […]

Già la notizia era in qualche maniera trapelata nei giorni precedenti, ma oggi, durante le cerimonie di inaugurazione della nuova linea della Metropolitana, il sindaco di Roma ha confermato la scelta: “le fermate della Metro C saranno dotate di opere d’arte, la prima stazione dove interverremo ospiterà l’enorme calco che è servito a realizzare la copia del Marco Aurelio oggi in Piazza del Campidoglio” ha spiegato Ignazio Marino.
Perplessità a dir poco. E non solo per la scelta dei contenuti (un calco…), ma soprattutto per il contesto della Metro C. La terza metropolitana di Roma, venuta su tra polemiche, sprechi e spese assurde e ancora ben lontana dal suo completamento, si avvale, per le stazioni, di progetti rivoltanti, indegni di una capitale europea: banali, sciatti, trascurati sotto ogni punto di vista. Dai materiali fino alla scelta dei font e della segnaletica. Le stazioni sono degli stanzoni anonimi dentro e dei volumi sgraziati fuori. E qui si vorrebbe procedere all’installazione di opere d’arte?
Forse a Napoli, dove l’inserimento dei lavori d’arte contemporanea è previsto fin dalla fase progettuale e dove le stazioni sono firmate dai più grandi nomi dell’architettura planetaria, sono meno furbi che a Roma? Come si può pensare di giustapporre delle opere in spazi inadeguati e dalla qualità progettuale inesistente? Proprio recentemente una dichiarazione del nuovo Soprintendente archeologico di Roma Francesco Prosperetti ha proposto di ripensare il progetto della stazione Fori Imperiali della Metro C: così come uscita dalle proposte dei tecnici è troppo brutta, indegna del contesto in cui, forse, nel 2021, aprirà.
I problemi della Metro C, insomma, sono ben superiori all’abbellimento delle stazioni con opere d’arte. Ormai le stazioni già inaugurate non possono purtroppo essere modificate, si pensi dunque alla loro manutenzione ed a farvi fermare i treni con una frequenza accettabile. E ci si occupi di migliorare il progetto architettonico delle stazioni ancora da costruire. Per chi vuol vedere stazioni d’arte (tra l’altro le più belle del mondo) sarà sufficiente prendere il treno che con un’ora collega a Napoli.

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