Storia dell’arte e pittura, per una scuola più bella. In provincia di Mantova gli studenti reinventano un’aula, ispirandosi ai grandi maestri
La buona scuola è anche una scuola bella (oltre che sicura)? Dovrebbe, quantomeno. Non lasciando che il piano dell’estetica e del comfort rimangano sul fondo, come fattori accessori. Un ambiente sano è quello in cui igiene, servizi, arredi, materiali siano all’altezza degli attuali standard europei; e in cui anche arte e design abbiano, in qualche […]
La buona scuola è anche una scuola bella (oltre che sicura)? Dovrebbe, quantomeno. Non lasciando che il piano dell’estetica e del comfort rimangano sul fondo, come fattori accessori. Un ambiente sano è quello in cui igiene, servizi, arredi, materiali siano all’altezza degli attuali standard europei; e in cui anche arte e design abbiano, in qualche modo, un ruolo. Non solo in senso didattico. Così, se abbiamo spesso parlato dei murales che reinventano spazi esterni, corridoi e facciate delle scuole, in un dialogo serrato tra artisti e studenti, ci sono casi in cui un aiuto arriva dal basso, provando a migliorare quel che c’è. Grazie all’impegno di presidi, insegnanti e allievi.
È quello che è accaduto nella scuola media di Quistello, un comune in provincia di Mantova, dove l’aula di storia dell’arte si è trasformata in una galleria d’immagini celebri, rubate ai più grandi pittori e scultori di tutti i tempi.
Pagine di un manuale, srotolate lungo una parate di quindici metri per uno, grazie all’estro ed al talento di quarantacinque studenti, guidati dalla professoressa Erica Rampani e con l’avallo della dirigente scolastica Nadia Cavallini, tutti coinvolti nell’opera di restyling: il muro grigio di un’aula qualunque, dopo opportuna pulitura e preparazione tecnica, ha accolto delle riedizioni delle pitture rupestri, dei templi dell’antica Grecia, del busto di Nefertiti, del cesto di frutta di Caravaggio, passando per Degas, Lichtenstein, Mirò, Keith Haring, Klimt… Un lavoro durato un anno intero, tra ricerca, selezione iconografica, approfondimento e realizzazione, ridisegnando uno spazio anonimo a misura di una micro comunità umana e culturale. Manifesto perfetto per l’agognato rafforzamento della storia dell’arte nelle scuole.
A completare l’opera anche l’intervento sulle sedie, ridipinte dai ragazzi con decorazioni e stili diversi, anche in questo caso mostrando una cura e un gusto da piccoli professionisti. Il progetto, il prossimo anno, si allargherà ai corridoi e ad altre aule. Buone pratiche che sbocciano, tra le periferie del Paese, suggerendo spirito, desideri, esigenze e passioni di chi la scuola la fa e la immagina, ogni giorno.
– Helga Marsala
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