Un generatore automatico anche per Paolo Sorrentino. Il prossimo film del regista premio Oscar? Si scrive su Internet, tra follia e ironia
“Una ballerina maori mulatta canta “Ciao amore ciao” nel giardino botanico tropicale di un’isola caraibica privata, e nella scena successiva scatarra nella cantina degli champagne di una multinazionale del tabacco monegasca”. Una tranche di un testo surrealista? Un incubo notturno post-indigestione? Teatro dell’assurdo in chiave trash? No. Un assaggio di Paolo Sorrentino. In chiave […]
“Una ballerina maori mulatta canta “Ciao amore ciao” nel giardino botanico tropicale di un’isola caraibica privata, e nella scena successiva scatarra nella cantina degli champagne di una multinazionale del tabacco monegasca”. Una tranche di un testo surrealista? Un incubo notturno post-indigestione? Teatro dell’assurdo in chiave trash? No. Un assaggio di Paolo Sorrentino. In chiave irriverente, certo, ma la parodia ci sta tutta. Perché a scorrere un po’ di scene clou de La Grande Bellezza, tra follia, derive eccentriche e incongruenze poetiche, l’allucinazione, qui e là, fa capolino, con massimo compiacimento autoriale. E allora ecco la trovata ironica, pubblicata sul blog Libernazione (nome geniale), sotto forma dell’ormai consueto ‘generatore automatico’: come per i post di Salvini o gli annunci di Matteo Renzi, sparati all’infinito da un software come pallottole di sarcasmo, qui basta ricaricare la pagina per avere una scena sempre nuova di un ipotetico capolavoro del maestro. Uno stralcio del copione, ad ogni refresh.
Così, potrebbe capitarvi di beccare l’epico episodio in cui “Un’indossatrice cingalese rasata a zero canta “Almeno tu nell’universo” nella corte ottagonale di un borghetto medievale”, oppure quell’altro, altrettanto mitologico, in cui “il rumore nitido dell’attrezzo culinario che fa su e giù nella vulva si trasforma in ‘Wild Boys’ dei Duran Duran, sparata a palla in una spiaggia in cui si sniffa cocaina e si balla la quadriglia”. E tutto è completo di passaggi e di dettagli, come in questo tipico finale: “A quel punto il protagonista, con gli occhi lucidi, sussurra: “I gay sono persone sensibili”. Dissolvenza. Scritta “Dedicato a Stanley Kubrick”. FINE”. Il non sense impera, facendo il verso alle migliori prove registiche radicali, tra barocco, metafisica e concettuale. Il prossimo film di Sorrentino? Si autogenera sul web, come il più visionario dei collage caricaturali.
– Helga Marsala
www.libernazione.it/generatore-automatico-di-scene-del-prossimo-film-di-sorrentino/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati