Una villa confiscata alla camorra ospita una mostra con opere dagli Uffizi e da altri musei nazionali. A Casal di Principe, la rinascita passa (anche) dall’arte
Di Casal di Principe, comune della provincia di Caserta, la stampa si occupa ormai da anni e con una certa frequenza per dare notizia delle attività criminose dei clan locali. Ma questa volta la camorra non c’entra. O meglio c’entra, ma solo perché una villa confiscata a un noto esponente della malavita, dal 21 giugno, […]
Di Casal di Principe, comune della provincia di Caserta, la stampa si occupa ormai da anni e con una certa frequenza per dare notizia delle attività criminose dei clan locali. Ma questa volta la camorra non c’entra. O meglio c’entra, ma solo perché una villa confiscata a un noto esponente della malavita, dal 21 giugno, per tre mesi, ospiterà la bellezza. Venti prestigiose opere d’arte provenienti dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, dal Museo di Capodimonte e dalla quadreria dei Girolamini di Napoli, dalla Reggia di Caserta e dal Museo Nazionale Campano di Capua, saranno riunite nella mostra La luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe. Le opere, allestite all’interno di un immobile di dubbio gusto – oggi intitolato alla memoria di don Peppe Diana, ucciso dalla camorra nel 1994 – faranno parlare in maniera completamente diversa del tristemente noto paese del casertano.
Un contrasto molto forte e al tempo stesso volutamente simbolico tra contenente e contenuto, dunque, non solo dal punto di vista estetico, connota la mostra fortemente voluta dall’amministrazione comunale, sostenuta da numerosi sponsor e curata con impegno da Antonio Natali, direttore degli Uffizi, e Fabrizio Vona, responsabile del Polo museale della Puglia.
Un gruppo di tele raffiguranti ritratti, nature morte, battaglie si affiancano a diverse opere di tema religioso, tutte firmate da famosi artisti attivi in ambito napoletano nel XVII secolo: Luca Giordano, Jusepe de Ribera, Salvator Rosa, Massimo Stanzione, Giovan Battista Caracciolo,Mattia Preti, Artemisia Gentileschi, Micco Spadaro, Giuseppe Recco, Giovan Battista Ruoppolo e altri ancora. Ad accomunarli l’intenso contrasto tra luce e ombra, evidentemente memore della lezione caravaggesca, e, per quanto riguarda i dipinti provenienti dagli Uffizi, la circostanza che nell’attentato mafioso del 27 maggio 1993 in via dei Georgofili tutte le opere dei caravaggisti subirono gravi danni.
Le opere in mostra costituiscono la testimonianza di un passato nobile di una terra bellissima – a ricordarlo anche una statua antica raffigurante la Mater Matuta – che oggi persegue il riscatto dal degrado morale attraverso un nuovo modello politico di economia della conoscenza, che possa contribuire a dare un futuro alle nuove generazioni. È questo il progetto di R_Rinascita, che ha promosso l’iniziativa con First Social Life, portando a Casal di Principe il più importante museo nazionale di arte, grazie a un patto di responsabilità sociale tra grandi realtà imprenditoriali, istituti bancari, mondo della cultura, associazionismo con finalità sociali.
Ad accompagnare i visitatori saranno ottanta giovani, “ambasciatori della rinascita” di una terra che ha deciso con coraggio di “rinascere”, di sostituire la luce all’ombra, la speranza alla rassegnazione. A loro sembra rivolta l’esortazione presente nella prima pagina de Il Mattino del 26 novembre 1980, che venne usata da Andy Warhol nell’opera dedicata al terremoto del 1980: “Fate presto.”
Nella photogallery, un’anteprima delle opere in mostra.
– Lia De Venere
La luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe
A cura di Antonio Natali e Fabrizio Vona con Marta Onali
Una produzione R_Rinascita e First Social Life
Dal 21 giugno al 21 ottobre 2015
Casa don Peppe Diana, via Urano, Casal di Principe
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati